ESAME DI MATURITÀ
«Donnarumma studente umile»
La preside dell’Istituto Fermi elogia il giovane portiere del Milan che si è diplomato con 70

Gianluigi Donnarumma entra all’Istituto Fermi da studente privatista, per gli esami di maturità, e ne esce ragioniere.
Ce l’ha fatta il portiere diciannovenne del Milan: ha superato l’esame di Stato con un punteggio di 70 centesimi, tornando a casa con in tasca il diploma tecnico-economico.
Emozionato, ansioso e preoccupato come tutti i suoi coetanei, è stato un ragazzo qualunque, un allievo come gli altri, durante le prove scritte e orali.
Già, perché non c’è celebrità che tenga quando si è impegnati nella maturità. Anche se ci sono orde di giornalisti e tifosi che ti aspettano all’uscita per farsi un selfie con te, strapparti un autografo o scambiare una battuta.
«Abbiamo conosciuto un ragazzo molto diverso da quello dipinto dai mass media», è la testimonianza di Ivana Morlacchi, preside della scuola superiore Fermi.
«Non ha mai mostrato atteggiamenti da vip, anzi al contrario è stato umile, mettendosi subito sullo stesso piano degli altri maturandi: con loro ha stabilito un buon rapporto, come tutti i privatisti assegnati dall’Istituto scolastico provinciale alla nostra scuola per l’esame di Stato». È da maggio che i vertici del Fermi hanno tutelato al massimo la privacy di Gigio Donnarumma, da quando si è sottoposto agli esami preliminari per i privatisti che avrebbero dovuto sostenere le maturità da fine giugno a luglio nella struttura educativa castellanzese.
Superati i test, il portiere rossonero si è ripresentato sui banchi per gli scritti e la notizia è divenuta pubblica: alla prova di italiano ha scelto l’analisi di un testo tratto da “I giardini dei Finzi Contini”, di Giorgio Bassani, per poi affrontare una prova di tecnica aziendale, quella che lo intimoriva di più.
«All’orale ha presentato una tesina molto interessante – rivela la preside - perché trattava dei bilanci e degli aspetti economici delle società di calcio, tema dunque in qualche modo legato alla sua professione».
Era agitato? «Inizialmente sì, era evidente l’emozione quando ha cominciato ad esporre la tesi, poi però si è sciolto e ha proseguito bene, rispondendo a tutte le domande della commissione d’esame».
Che cosa ha significato, per una Scuola superiore privata come il Fermi, ospitare una star del calcio per la prova della maturità, lo ribadisce la preside: «C’è stata qualche difficoltà organizzativa che abbiamo cercato di superare al nostro meglio. Lo abbiamo fatto tutelando la sua privacy, garantendogli la massima serenità, anche per gli altri studenti. Certo per noi è stata una bella esperienza conoscere questo calciatore, scoprendo che in realtà è un ragazzo normalissimo».
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