SICUREZZA
Castellanza, ex Enel: incursioni e coppiette
L’allarme dei residenti per l’area dismessa. Il futuro è un’incognita

«Ci sono ragazzi che entrano ed escono saltando la recinzione: si divertono a scorazzare e a fare danni, rischiando anche di farsi male». Occhi puntati sui teppisti nell’ex Enel, area dismessa di via Per Marnate, dove sono sempre più frequenti le incursioni giovanili.
Ci sono gruppi di adolescenti che non si fanno scrupolo di scavalcare la recinzione per divertirsi all’interno, giocando e facendo danni. È anche successo che qualcuno sia stato sgridato da qualche residente in zona, che per tutta risposta ha ricevuto una sequela di insulti.
Una situazione che preoccupa soprattutto per il rischio di incidenti: «Prima o poi si farà male qualcuno».
La struttura dell’ex centrale elettrica è stata sigillata dopo le occupazioni abusive di qualche anno fa: i ragazzini, dunque, permangono nel piazzale esterno e lungo il perimetro, dove fanno il bello e il cattivo tempo fra grida, rincorse, salti e pallonate. Lo conferma l’assessore alla Sicurezza Giuliano Vialetto, che riceve personalmente le segnalazioni: «Ai cittadini spiego di continuo che purtroppo non possiamo fare nulla perché è un’area privata».
«Abbiamo più volte segnalato questi comportamenti alla proprietà - riferisce Vialetto -, ma non è servito. Non se ne cura affatto». Intanto si corrono pericoli, perché all’interno del sito ci sono materiali con cui i giovani potrebbero ferirsi.
Fra l’altro degrado porta degrado: vengono segnalate anche coppiette che - approfittando del buio e della zona isolata - nelle ore notturne si appartano in auto davanti al cancello principale. Che sia necessario intervenire è dimostrato dai precedenti: nel luglio del 2018 una ragazza di 24 anni, di origini straniere ma cittadina italiana, era rovinosamente caduta proprio da una finestra dell’ex Enel: precipitata da otto metri di altezza, aveva riportato gravi ferite, ma alla fine per sua fortuna se l’era cavata.
Nel dicembre del 2015 Alessandro Giani era morto dopo essere caduto da sei metri di altezza all’interno della ex cartiera Vita Mayer di Cairate, dove stava giocando a tirare bottiglie molotov contro i muri. Una tragedia costata un processo agli amici del ragazzo e ai vertici della società che allora risultava proprietaria della cartiera, che poi erano stati condannati in primo grado per omissioni di lavori in un edificio pericolante. A dimostrazione che, quando accadono incidenti gravi, la proprietà deve sempre risponderne.
Multiservizi: questa la previsione attribuita dalla variante del Piano di governo del territorio per l’ex Enel. In pratica potranno essere realizzati negozi e servizi terziari (chissà, magari anche un albergo): per ora, comunque, non c’è nessun progetto, ma è solo concessa questa possibilità dallo strumento urbanistico.
In ogni caso l’ex Enel è un’area dismessa che rientra fra quelle (in primis l’ex Cantoni) il cui futuro è stato disegnato guardando al contesto dell’intera Valle Olona: la giunta Cerini ha messo in campo soluzioni tecniche che possono attivare e agevolare le riqualificazioni cedendo porzioni all’ente pubblico perché possa fruirne la collettività: per esempio attraverso le permute, che consentono di edificare altrove, in aree più appetibili, attraverso scambi volumetrici.
L’ostacolo maggiore è la crisi del settore dell’edilizia: chi costruisce più sapendo di non vendere? Insegna il caso dell’ex convitto Cantoni, fermo al palo da anni seppure fosse stato approvato un progetto che diminuiva le volumetrie.
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