SI APRE IL DIBATTITO
«I bambini non sono dei carcerati»
Associazione Sos Umanità contro l’iniziativa dell’asilo Cantoni: bocciata l’idea dei braccialetti elettronici
«Possibile che nessuno pensi agli effetti negativi dei braccialetti sonori?». Se lo chiede il presidente di Sos Umanità, associazione che promuove l’integrazione e la socialità, Alexandre Citati: colpito dal bailamme generato dalla notizia che l’asilo Cantoni di Castellanza sta sperimentando un braccialetto sonoro per distanziare i bambini, iniziativa finita alla ribalta delle cronache nazionali, esprime un punto di vista negativo. Non solo suo, ma di educatori e genitori con cui il sodalizio si è confrontato al riguardo, assolutamente contrari a questa iniziativa.
«C’è stato un confronto serio e ponderato coi professionisti prima di mettere in pratica questa idea che sembra assolutamente diseducativa?», chiede Citati. «Distanziare i bambini? Ma ci rendiamo conto dei danni psicologici che si potrebbero creare? Bisogna pensare a far crescere i nostri piccoli nel migliore dei modi, non pensare solo al momento magico in cui se ne occuperà qualcun altro, non fa niente se sarà trattato come un carcerato. Non potranno più abbracciare i loro amichetti, la maestra non potrà più consolarli quando si sbucceranno un ginocchio, ma fa niente perché dobbiamo tornare tutti a lavorare e a loro nessuno pensa».
Da Sos Umanità non solo critiche ma anche proposte: dimezzare le classi, frequentare l’asilo a giorni alterni, giocare a tenere su la mascherina magari per evitare di starnutirsi in faccia, tutti insieme e vicini, «perché coi bambini piccoli non è pensabile applicare il distanziamento» precisa ancora Citati.
«I bambini devono ridiventare una nostra priorità, non solo a parole come si fa sempre più spesso nella nostra società. Mamma o papà dovrebbero stare a casa, con piacere e senza pensieri, un giorno sì e un giorno no, per godersi e proteggere i propri figli e per condividere momenti di gioco. Se il figlio ha problemi di salute che non gli permettono di rischiare il contagio, perché mamma o papà non possono stare a casa? Non potrebbe essere il momento di dimostrare che i bambini sono la nostra priorità? Essere genitori dovrebbe consentire tutele».
Il presidente di Sos Umanità guarda avanti, in prospettiva: «È ora di ripensare alla nostra società dopo il Covid e alle nostre vere priorità, che forse avevamo perso di vista. Ripensare all’educazione a tutti i livelli, come essere bravi genitori, mettere a disposizione dell’educazione maggiori fondi del Governo, tutelare gli insegnanti e gli educatori che costruiscono il nostro futuro».
Il dibattito sui braccialetti per i piccoli resta aperto.
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