RIONE INGIÒ
Il postino non c’è. Da 15 giorni
I residenti protestano: «Le bollette scadono»

«Postini, dove siete?». Tutti infuriati, nel rione Ingiò a Castellanza, per l’assenza dei portalettere che in certe zone non si vedono da settimane.
Secondo le segnalazioni pervenute alla nostra redazione, la consegna della corrispondenza è ormai divenuta una chimera: «Se già prima si lamentavano carenze, adesso è anche peggio – è il tono delle proteste – Da quando ha chiuso l’ufficio postale di via San Camillo, il recapito è diventato sempre più lento. Magari non in tutte le zone, ma in molte sì».
Il riferimento è all’emergenza coronavirus, che ha portato i vertici di Posteitaliane a lasciare aperto a Castellanza solo l’ufficio centrale di via Roma, tre giorni a settimana. Il dubbio, per chi aspetta documenti importanti o bollette da pagare alla scadenza, è se debba andare alla sede principale per reclamare la sua corrispondenza: certo è un problema «perché se paghiamo luce o gas in ritardo, ci tocca poi versare gli interessi».
Senza contare chi ha abbonamenti a riviste e giornali, che non riceve da giorni se non da settimane. A confermare le segnalazioni, fra l’altro, è l’assessore Giuliano Vialetto, il quale riferisce: «Dove abito io la corrispondenza non arriva da quattordici giorni. È chiaro che questo diventi un problema per chi sta aspettando il recapito di documenti importanti».
C’è poi chi segnala, addirittura, di avere trovato nella cassetta della posta l’avviso della mancata consegna di una raccomandata «quando invece mi trovavo a casa»: «È evidente che il portalettere non abbia nemmeno voluto prendersi il disturbo di farmi uscire per firmare, forse per evitare contatti visto il virus in circolazione».
Restano i disagi per gli abitanti, soprattutto del rione di Castegnate, che in effetti vorrebbero fosse chiarito ufficialmente come devono fare per recuperare tutta la loro posta arretrata.
Il rischio è di trovarsela impilata sulle cassette delle lettere di cortili e palazzi e che possa succedere quanto avvenuto in passato: che la corrispondenza fosse così tanta che veniva lasciata davanti alle porte senza nemmeno smistarla. Oppure, peggio, che la posta di qualcuno finisse poi nella cassetta di qualcun altro.
Certo la consegna sarà stata rallentata dalla chiusura di un ufficio postale, comunque bisogna considerare quello che puntualmente – quando ci sono polemiche sui ritardi – precisano i vertici di Posteitaliane: ci sono anche molti operatori privati che consegnano la corrispondenza, per cui fare di tutta l’erba un fascio è fuorviante e scorretto.
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