IL RISCATTO
Castellanza, patente a novant’anni
Nonno Luigi ha superato l’esame teorico

A 90 anni sui banchi dell’autoscuola per conseguire di nuovo la patente. Hanno dell’incredibile la vitalità e la voglia di riscatto di Luigi Broglia, classe 1930: una volta guarito dopo che gli è stato ritirato il permesso di guida per malattia, non si è rassegnato a non poter stare più al volante e così non ha esitato a iscriversi all’autoscuola Albatros per seguire le lezioni teoriche e pratiche e sottoporsi gli esami.
Sono stati necessari tre tentativi negli ultimi mesi, ma alla fine nonno Luigi ce l’ha fatta: ha superato il test teorico e settimana prossima comincerà le prove di guida con l’istruttore. Un traguardo che, determinato com’è, sapeva di raggiungere: ha voluto festeggiarlo con un aperitivo ieri mattina, con i responsabili dell’autoscuola e i suoi compagni di banco: quei diciottenni e ventenni per i quali è diventato una sorta di mascotte. «Ha seguito le lezioni con puntualità e rigore, senza mai perderne una - racconta l’insegnante di teoria Mary Carpino -. Coi ragazzi si è subito creato un forte affiatamento, tutti pronti ad aiutarlo, a fornirgli spiegazioni, a prestargli la loro postazione del computer». Broglia non si è mai scoraggiato, nemmeno quando non ha superato le prime due prove teoriche. Alla fine ce l’ha fatta.
Il castellanzese, guarito dalla malattia per cui ha perso la patente, si è subito attivato per conseguirla di nuovo. La scuola guida Albatros si è offerta di accompagnarlo a Varese per sottoporsi alla visita della Commissione medica deputata a rilasciargli l’autorizzazione: «Ma lui ha rifiutato - racconta l’insegnante -. Estremamente autonomo, ha preso i mezzi pubblici e si è presentato con la certificazione». Si è quindi ritrovato in aula con persone più giovani di 70 anni, che lo hanno subito preso in simpatia e con le quali si sono creati legami. Si è impegnato molto nello studio e, per nulla emozionato, si è presentato all’esame di teoria fermamente deciso a superarlo. Alla fine ci è riuscito e ieri gli è stato consegnato il foglio rosa.
«Non guido da sette anni e la patente mi manca tantissimo - confessa Luigi Broglia -. Significa essere autonomi, non dover domandare favori a nessuno. Io non voglio chiedere passaggi a parenti o amici, voglio sbrigare le commissioni quotidiane in modo indipendente: per esempio fare la spesa oppure andare a trovare mia moglie in ospedale». Come si è trovato sui banchi di scuola coi neo diciottenni? «È stato bello. Tutti loro mi hanno aiutato, accogliendomi come fossi il loro nonno». Ma non è ancora finita: le lezioni pratiche saranno un’altra avventura che nessuno a 90 anni immaginerebbe mai di affrontare in un’età in cui quasi tutti rinunciano alla guida. Non Luigi Broglia: lui è un pensionato diverso, che ha ancora un’energia, una lucidità e una memoria invidiabili. Non resta che attendere di vederlo guidare, tutto felice, sulle strade della città. Certo non sarà distratto dal cellulare.
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