L’INCHIESTA
Riciclaggio da 21 milioni di euro
Due fratelli finiscono in manette tra l’Italia e la Svizzera

Due consulenti italiani, fratelli, arrestati tra Como e la Svizzera. Sequestri per quasi 15 milioni di euro tra le province di Varese, Milano, Como, Bergamo, Perugia, Genova e Torino. E una società, Petrolvalves Spa, multinazionale che fa capo al fondo Tbg Holdings (Energy) Bv specializzata nella progettazione e realizzazione delle valvole complesse ad alto contenuto tecnologico per il mercato Oil&Gas, con sede legale a Milano e più di 500 dipendenti tra gli stabilimenti di Castellanza e Piacenza, che ora è indagata in base alla legge sulla responsabilità amministrativa degli enti e sottoposta ad amministrazione giudiziaria.
È il bilancio dell’operazione di ieri della guardia di finanza di Milano su mandato del gip Domenico Santoro, che ha svelato un riciclaggio su scala internazionale di oltre 21 milioni di euro di capitali provenienti da frode fiscale gestiti fiduciariamente in paradisi fiscali su fondi cifrati off-shore, trasferiti attraverso una serie di operazioni simulate tra società veicolo statunitensi ed europee con conti correnti radicati tra il Vecchio Continente, Bahamas e Mauritius.
Le indagini, coordinate dal pm della Dda Paolo Storari, hanno fatto emergere che lo schema criminale realizzato dai due fratelli finiti in manette - uno fiduciario; l’altro consulente legale -, aveva un duplice scopo: garantire un indebito risparmio di imposta a numerosi contribuenti, in favore dei quali i proventi della frode fiscale sono stati gestiti fiduciariamente in paradisi fiscali o restituiti in denaro contante; in alternativa, creare fondi neri all’estero, da utilizzare, nel caso, anche per finalità di corruzione.
Stando all’ordinanza, alcuni ex dirigenti della Petrolvalves avrebbero pagato una tangente da 740 mila euro per ottenere un appalto da 20 milioni di euro dalla multinazionale francese dell’energia Technip. La finanza ha valutato che la commessa ha comportato un vantaggio di oltre 11,5 milioni di euro, capitale ora interamente sequestrato dai conti correnti della Petrolvalves.
A seguito della presunta agevolazione dell’attività di riciclaggio, la stessa azienda è stata sottoposta a commissariamento dalla Sezione misure di prevenzione del tribunale di Milano. In merito al coinvolgimento nell’inchiesta, Petrolvalves ha precisato in una nota che «gli attuali esponenti della società non risultano coinvolti nell’indagine», che «allo stato investe soggetti che da tempo non rivestono più qualifica alcuna nel nostro gruppo».
«Petrolvalves continuerà a collaborare con l’autorità giudiziaria nella piena trasparenza che contraddistingue l’attuale gestione».
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