IL CASO
Castellanza, un pugno al vigile
Non voleva la multa: dairaghese denunciato

Multato per una manovra azzardata, ha perso la ragione aggredendo l’agente municipale che stava per verbalizzare: non è stato facile ricondurlo alla calma e a quel punto se n’è tornato a casa con una denuncia per violenza a pubblico ufficiale. L’episodio è accaduto lungo viale Borri, prima del confine con Busto Arsizio, dov’erano di pattuglia due agenti in moto.
Mentre eseguivano dei controlli, i vigili hanno notato l’auto che faceva una manovra pericolosa e si sono lanciati all’inseguimento del conducente, fermato poco più avanti. L’uomo, un residente di Dairago di una cinquantina d’anni, si è subito alterato: non aveva nessuna intenzione di farsi multare. Così ha avuto una reazione decisamente inconsulta, non esitando a colpire con un pugno il vigile che si apprestava a verbalizzare l’infrazione: per tutta risposta, gli agenti lo hanno bloccato, chiedendo l’ausilio dei colleghi e facendo intervenire un’ambulanza per tranquillizzare il cinquantenne che era parecchio agitato.
Per fortuna l’agente municipale aggredito indossava il casco e non ha riportato ferite, ma si è corso il rischio che la situazione degenerasse se l’aggressore non fosse stato bloccato nell’immediatezza. Fatto sta che è stato denunciato per l’aggressione, di cui dovrà rispondere davanti al giudice. Il passaparola di quanto accaduto ha subito preso a circolare in città, con versioni più o meno veritiere: «Gli agenti in servizio erano due e il vigile aggredito sta bene, non è stato nemmeno necessario portarlo in pronto soccorso», chiarisce il comandante della polizia locale Francesco Nicastro, per fare poi una riflessione: «Si tratta di un brutto episodio come spesso ne capitano ovunque: la colpa è di quegli automobilisti che non accettano le semplici sanzioni amministrative, inconsapevoli o noncuranti del fatto che reagendo con rabbia com’è successo sul viale Borri peggiorano enormemente la loro posizione».
La raccomandazione, quando si viene multati e si è convinti della regolarità del proprio comportamento, «è di tenere i nervi saldi e presentare ricorso. Non è che perché le forze dell’ordine hanno la divisa abbiano sempre ragione: di fronte al giudice di pace o al prefetto, deputati a esaminare i ricorsi contro le multe, per la legge sono tutti uguali. Per quanto ci riguarda, infatti, tanti ricorsi li vinciamo ma qualcuno lo perdiamo pure…».
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