AREA CANTONI
Vittima senza nome
Si attende l’esito dell’autopsia per scoprire l’identità dell’uomo ucciso dal rogo. Incidente o delitto?
Sarà l’autopsia ad accertare l’identità del senzatetto trovato carbonizzato all’interno dell’ex area Cantoni mercoledì sera.
L’esame medico-legale, tra l’altro, cercherà di verificare se si tratti dell’italiano senza fissa dimora che, secondo la testimonianza degli amici, andava a ripararsi all’interno dell’ex fabbrica ormai abbandonata.
In questo caso, l’uomo sarebbe morto almeno tre giorni prima del ritrovamento stando all’allarme dato dagli amici che hanno fornito le indicazioni ai carabinieri della stazione di via Tagliamento comandati dal maresciallo maggiore Pietro Lisbona, gli stessi che hanno poi compiuto il primo sopralluogo facendo la macabra scoperta.
Le aree abbandonate, come l’ex Cantoni, veri e propri resti di archeologia industriale in rovina di cui la provincia di Varese è ricca, sono spesso luoghi di rifugio per chi non ha dove andare; ma anche luoghi di ritrovo per sbandati, spacciatori e, a volte, teatro di rave party clandestini. Insomma fanno parte di una geografia della marginalità in cui tutto può accadere.
Ieri mattina, dopo le 9, per oltre due ore i carabinieri della compagnia di Busto Arsizio, coordinati dal capitano Annamaria Putortì, hanno lavorato nell’area degradata, perlustrando sentieri pieni di rovi e piante.
I vigili del fuoco del distaccamento di Legnano hanno pulito il sentiero per permettere l’accesso al medico legale e ai militari della stazione di Castellanza di tornare all’interno della fabbrica, in una delle grandi stanze dove il clochard aveva trovato riparo. Sul posto anche il personale specializzato addetto al recupero della salma.
Le indagini, coordinate dal pm Massimo De Filippo, sono volte a chiarire prima di tutto l’identità dell’uomo e le cause del decesso per accertare se sia trattato di una morte accidentale o di un delitto. È da capire anche cosa abbia innescato l’incendio che ha causato la tragica fine del clochard ritrovato su quello che era un giaciglio di fortuna. Non è escluso che la vittima si fosse addormentata con una sigaretta accesa che ha appiccato il fuoco gli abiti e al letto improvvisato sul pavimento dell’area abbandonata.
Oppure che si fosse scordato un fornelletto da campeggio acceso. Pare comunque che non sia stato trovato materiale elettrico, come ipotizzato in un primo momento. Di certo però c’è il fatto che tutto ciò che era nella disponibilità della vittima è stato avvolto dalle fiamme.
All’interno dell’area pare che non ci fosse nessun’altro al momento del rogo. O almeno nessuno ha dato l’allarme.
© Riproduzione Riservata