VIOLENZA
Picchia i genitori per soldi
Ventenne si accanisce sulla famiglia. Il denaro gli serviva per la droga
«Ti ammazzo e poi vado in galera», urlava stringendo le mani intorno al collo del padre, «dovete darmi i soldi».
Non ha neppure vent’anni l’indagato colpito nei giorni scorsi dal divieto di avvicinamento ai genitori. Ad aprile dell’anno scorso i carabinieri lo avevano addirittura arrestato, ma dopo la scarcerazione il ragazzo ghanese aveva ricominciato subito a picchiare mamma e papà senza alcuna remora e solo per ottenere denaro da sperperare in droga.
L’ordinanza cautelare emessa dal gip Nicoletta Guerrero risale al 25 gennaio, ma ci è voluto un mese prima che i militari lo rintracciassero perché il giovane si faceva ospitare qua e là per sfuggire alla giustizia e, a dire il vero, per una settimana sarebbe stato pure riaccolto in casa dalla madre che di avvisare gli inquirenti se ne è guardata bene.
È sempre la stessa storia di mamme compassionevoli che denunciano e poi si pentono. Tanto è vero che la donna si sarebbe già detta disponibile a riprendersi quel figlio terribile, con l’assenso del papà, quello a cui almeno due volte il ragazzo avrebbe provocato un trauma cranico.
Ieri mattina, venerdì 22 febbraio, il ragazzo è stato interrogato in tribunale dal gip Guerrero e si è avvalso della facoltà di non rispondere. Pesanti le accuse: maltrattamenti in famiglia ed estorsione.
Erano almeno tre anni che vessava i suoi con violenze di varia natura: non aveva più voglia di studiare, abbandonò la scuola ma di trovarsi un’occupazione manco un vago pensiero. Oziare e drogarsi, questo desiderava dalla vita.
E siccome i suoi si opponevano alla sua inerzia improduttiva, lui li pestava. Calci e pugni al padre, spintoni contro il muro, devastazione di arredi, porte sfasciate, armadi sfondati. E poi minacce, urla, insulti.
Almeno in un’occasione avrebbe addirittura buttato via i farmaci di cui il padre necessita. In un’altra invece, armato di coltello, avrebbe incomprensibilmente lacerato tutte le scarpe trovate in giro per casa. Sta di fatto che né l’arresto del 10 aprile del 2018, né l’avviso orale del questore di Varese Giovanni Pepè sono serviti da lezione. Ora, se dovesse trasgredire le indicazioni impartite dall’ordinanza restrittiva, il ghanese potrebbe tornare dietro le sbarre in aggravamento della misura e rimanerci a lungo.
Ma a quanto pare riceverà l’ennesimo perdono e l’ennesima possibilità di recuperare il rapporto con mamma e papà. Vanificherà ancora tutto?
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