L’EVENTO
Parte dai piccoli paesi la rivincita di Poste
A Cazzago il primo dei 36 nuovi centri di distribuzione. L’Ad Del Fante: sempre più legati ai territori, stop alle chiusure

Il grigio del vecchio capannone abbandonato da anni ha lasciato il posto a un brillante giallo-blu di Poste italiane. Con la speranza che continui a brillare anche il rapporto fra il colosso italiano della corrispondenza e i piccoli Comuni, così come annunciato l’anno scorso, quando Poste italiane ha promesso di non voler più chiudere uffici postali e, anzi, di puntare con più forza sulla capillarità della propria azienda. Detto fatto. Tanto che, ieri, nel paesino di Cazzago Brabbia si è inaugurato il primo dei 36 nuovi impianti pensati per l’ampliamento e la trasformazione della rete logistica di Poste italiane.
Non solo: per il taglio del nastro è salito fin quassù addirittura Matteo Del Fante, amministratore delegato di Poste italiane, oltre al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti che è proprio di Cazzago.
«Ma io non c’entro niente - ha precisato subito il numero due del Governo -. Quando passavo, vedevo questo capannone dismesso che, piano piano, diventava di colore giallo e blu. Ho pensato a una nota catena di vendita svedese, poi ho scoperto, per fortuna, che invece erano arrivate le Poste».
Un bene perché, secondo Giorgetti, «le Poste assolvono molti altri compiti oltre al recapito della posta, a partire dalla banca, tanto che, mentre gli sportelli bancari chiudono, le Poste resistono. Trent’anni fa sarebbe stato immaginabile il contrario. Per i piccoli Paesi le Poste sono il luogo sicuro a cui affidare i risparmi ma, oltre al risparmio c’è il commercio online».
Vero: per esempio, Poste ha deciso di ampliare la consegna dei pacchi e dei prodotti e-commerce in fasce orarie estese fino alle 19.45 e durante i fine settimana. Insomma, il postino suonerà anche la sera e nel weekend.
Partendo dal centro di via Palude Brabbia 7, lungo la Strada provinciale 36, dove verranno smistati 20.000 pezzi al giorno che serviranno 23 Comuni della zona del Medio e Basso Verbano, compresa fra i laghi di Varese, Comabbio, Monate e di Varese.
Qui pacchi e corrispondenza saranno divisi per singolo paese: ogni civico ha la sua vaschetta che i portalettere chiamano “animella”. Le piazze e le vie sono separate da una vaschetta gialla, cosicché ogni postino possa organizzare il proprio percorso e le relative consegne.
«La nostra - ha detto Del Fante - è una rinnovata attenzione ai territori, partita con l’incontro coi rappresentanti dei singoli Comuni, in cui annunciammo di non voler più chiudere alcun ufficio postale nei piccoli centri. Anzi: quanto promesso si concretizza in questo investimento su Cazzago, che diventerà la base per la gestione, l’organizzazione e la distribuzione dell’attività sul territorio».
Parole che, chiaramente, hanno soddisfatto i sindaci della zona, presenti in una quindicina, indossando la fascia tricolore. E che ora, dopo anni di lotte per i disservizi di Poste, vedono concretamente una svolta: «Sono onorato – ha detto Emilio Magni, primo cittadino di Cazzago – di avere sul territorio una struttura di questo livello. È segno di interesse di Poste italiane verso i piccoli centri come il nostro, dove la Posta è come la scuola, l’oratorio, il medico di base: sono dei punti di riferimento essenziali. Ora mi auguro che, con questo sistema, anche i portalettere siano maggiormente stabilizzati e fissi, perché conoscere il territorio è fondamentale ed è decisamente meglio se i postini non continuino a essere cambiati».
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