L’ULTIMA SPIAGGIA
Cemento contro i ladri
Dopo l’ennesima spaccata, commerciante sistema una barriera per fermare la “banda dei furgoni”
Le ha provate tutte: i sistemi di allarme più sofisticati che esistono, le telecamere che buio o non buio riprendono tutto quello che succede nel raggio di decine di metri, le vetrine blindate protette da sbarre e tiranti.
Era arrivato anche a imbullonare le biciclette più preziose a delle pesanti pedane di ferro, i ladri si sono portati via pure quelle.
Così alla fine Gianluca Bortolami ha deciso per al soluzione estrema, piazzando davanti al suo negozio di via per Turbigo undici cubi di cemento dal peso di 35 quintali ciascuno.
L’idea è quella di evitare il ripetersi di un copione già visto troppe volte, la speranza che i ladri non riescano a inventarsi qualcosa di nuovo.
L’ultimo colpo è stato messo segno un paio di settimane fa, anche in quel caso una banda evidentemente specializzata in furti su commissione si era presa il meglio delle biciclette oggi in produzione.
Tre settimane fa erano sparite una ventina di mountain bike con motore elettrico, mezzi che valgono tra i 5 e i 7 mila euro ciascuno; nell’occasione i ladri avevano però notato che in negozio c’erano anche delle biciclette da corsa di valore, e così erano tornati a finire il lavoro. Anche in questo caso il danno è stato di decine di migliaia di euro.
«Non so più cosa fare - dice l’ex ciclista professionista -. Di notte non dormo, passo le ore attaccato ai monitor del sistema di videosorveglianza, nella speranza di riuscire ad arrivare in tempo per fermare i ladri».
Gli ultimi due furti sono stati l’uno la fotocopia dell’altro: la banda è arrivata con un paio di auto e un furgone che era stato modificato saldando una piastra al telaio posteriore. Poi due banditi hanno preso dei pali e li hanno appoggiati alla vetrina: un colpo in retromarcia contro i pali, ed ecco che nel vetro antisfondamento si è aperto un buco grande abbastanza per fare passare uomini e biciclette.
Da qui l’idea di mettere i cubi di cemento: così nessun furgone potrà più avvicinarsi alla vetrina, e almeno in teoria le spaccate dovrebbero avere fine. Sempre che la banda non riesca a inventarsi qualche altro modo per superare la muraglia di cemento, i vetri blindati e gli antifurti.
«Il danno non sono solo le bici rubate - ricorda Bortolami -. Tanti sono i mezzi che in questi anni sono sono stati più o meno danneggiati, e che oggi risultano quindi invendibili».
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