LA RICORRENZA
Cent’anni di bici in città
Si prepara il tavolo di lavoro per le celebrazioni del 2019: il sogno è un museo più grande

Incontro affollato, in Comune, per cominciare a stendere i piani operativi in vista del centenario del ciclismo a Busto Arsizio.
Già, perché nel 2019 la storia delle due ruote cittadine compie il secolo di vita, che partì con la nascita del Velo Club Bustese (realtà coetanea della Pro Patria calcio) e proseguì attraverso le gesta di tanti professionisti, dilettanti e amatori che hanno portato il nome della città in giro per corse di ogni livello. Con un campionissimo a illuminare quell’intenso racconto fatto di squadre e atleti: Fausto Coppi, per undici anni tesserato dalla società cittadina.
Proprio in vista delle celebrazioni che dovranno scandire il prossimo anno, il sindaco Emanuele Antonelli e l’assessore allo sport Gigi Farioli (ma nei progetti è coinvolta anche la collega alla cultura Manuela Maffioli) si sono visti con lo storico dirigente Luigi Celora, i vertici della Bustese Olonia rappresentati dal presidente Alessandro Cardi, l’ex professionista Dario Andriotto, la numero uno del Parco Altomilanese e ciclista Laura Rogora, assieme ad altri esponenti del municipio e dell’universo associativo che concorreranno a costruire il programma. Ancora tutto da definire.
Di certo una cosa il primo cittadino ha voluto preannunciarla: nell’ambito della realizzazione del nuovo Campus sportivo di Beata Giuliana, verrà allestito uno spazio in cui trasferire il Museo delle due ruote che oggi Celora e un gruppo di appassionati stanno portando avanti all’interno del Museo del Tessile. Insomma, una location più adeguata per i cimeli di cent’anni di passione, anche se l’attesa sede difficilmente vedrà la luce l’anno prossimo, visto che i tempi del cantiere rischiano di essere lunghi. In ogni caso l’obiettivo è in agenda. «Una bella notizia - commenta orgoglioso il curatore Celora - che si abbina alle tante idee emerse in questa riunione in cui ho apprezzato la determinazione di tutti gli interlocutori per fare qualcosa di bello». Ora l’entusiasmo di questo primo incontro si trasferirà in quello che Farioli chiama «un tavolo di lavoro, diciamo una sorta di comitato organizzatore che possa mettere a rete le tante proposte emerse».
Sul piatto ci sono diverse ipotesi su cui ragionare: l’organizzazione di una gara giovanile di alto livello, l’allestimento di una giornata speciale a maggio quando passerà una tappa del prossimo Giro d’Italia, poi coinvolgimenti delle scuole e altre iniziative di ricordo e cultura legate all’universo dei pedali.
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