L’ALLARME
Centro sportivo in balia di una banda di teppisti
Da alcuni mesi si ripetono raid vandalici nella struttura di Uboldo

«Purtroppo c’è una diffusa impunità minorile, ma quel che è peggio manca la collaborazione della cittadinanza nel frenare questi fenomeni». Antonello Galimberti, socio della società Rugbio che gestisce il centro sportivo, denuncia i ripetuti episodi di vandalismo, furti, schiamazzi e comportamenti minacciosi che non danno pace da alcuni mesi. Una catena di episodi che lascia sconcertati, pregiudicando la serenità di chi si occupa delle strutture e di chi ne usufruisce. Di qui l’appello alle istituzioni affinché intervengano: «Fino a quando dovremo continuare a sopportare i cattivi comportamenti di giovani senza alcun rispetto e pure violenti?».
INCURSIONI E FURTI
Emblematico un episodio: due amici si sono impossessati di un trattorino nel preciso istante in cui l’operaio si è allontanato per prendere dei materiali. L’uomo, aiutato da un collega, è corso dietro ai ladruncoli riuscendo a fermarli poco più avanti: avevano rubato anche un machete. Ma questa è la punta dell’iceberg. Nell’ultimo mese tre varchi della rete del campo di calcio sono stati aperti per entrare e giocare, a frotte, quando il centro sportivo era chiuso. Una recente notte ignoti sono penetrati nel bar forzando una finestra: hanno rubato brioche, bevande energetiche e pochi spiccioli, facendo più danni che altro. È stato anche spaccato il lucchetto per entrare in un magazzino di cui nessuno ha conoscenza: stranamente, sapevano dove fosse e da qui hanno asportato bottiglie di alcolici di scarsa qualità, lasciando invece quelli più pregiati, oltre a bevande energetiche; li ha messi in fuga l’arrivo della vigilanza privata e dei carabinieri. Hanno anche tentato di aprire la porta posteriore della tensostruttura tirando dall’angolo in basso per piegarla.
L’ATTO PIU’ VIOLENTO
Da brividi è quanto accaduto a un operatore che una volta ha fermato un’incursione notturna allontanando i malintenzionati a furia di urla. Ebbene, a quanto pare sarebbero gli stessi - intenzionati a vendicarsi - ad avere commesso un raid a sorpresa: una notte hanno scavalcato la recinzione e colpito ripetutamente con un estintore la porta del locale dove dormiva il collaboratore della Rugbio: chiamati i carabinieri, sono fuggiti via. Fra i danni di questi e altri episodi, ci sono fotocamere e allarmi asportati o rimossi per metterli fuori uso.
GESTORI ABBANDONATI
Comportamenti che sono il segno del vuoto mentale ed emotivo dei giovani, che lascia amareggiato proprio chi è impegnato tutto il giorno sul campo per loro. Il socio della polisportiva spiega infatti che Rugbio ha dato accoglienza e supporto a qualunque ragazzo, anche ai più fragili, perché la società non mira a fare sport fine a se stesso bensì a offrire a tutti inclusione sociale attraverso lo sport: si è cominciato col mini rugby, per poi prendere in gestione il centro sportivo. «Purtroppo ci stiamo scontrando con una microcriminalità sempre più spiccata», afferma Galimberti: «Nel silenzio generale, anche delle istituzioni, e questo ci fa male. Non capiamo come sia possibile che nessuno intervenga o segnali quando si vedono le incursioni serali notturne, che certo non possono avvenire senza che nessuno se ne accorga. Spesso questi ragazzini agiscono in gruppo».
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