AULE “GHIACCIATE”
Scuole al gelo, bambini a casa: i casi di Cerro e Arona
Questa mattina un centinaio di bambini della Tobadi di Cerro sono rimasti a casa. Ieri il caso della Usellini ad Arona

Riscaldamento in tilt alla scuola dell’Infanzia. E’ successo alla Walter Tobagi di via Saffi a Cerro Maggiore. Circa un centinaio di bambini, per otto classi circa, sono dovuti rimanere preventivamente a casa nella giornata odierna, martedì 13 dicembre, dopo un avviso diramato ieri in tarda serata ai genitori. Il problema è dovuto all’elettronica dell’impianto di riscaldamento, con due pompe di calore che si sono guastate. I tecnici, incaricati dal Comune, sono al lavoro già da ieri dopo che, alle 15, i bimbi erano stati fatti uscire circa mezz’ora prima perché faceva troppo freddo per restare nelle aule. I genitori hanno lamentato problemi di temperature anche nei giorni scorsi, anche se probabilmente il forte abbassamento sui termometri di questi giorni, oltre alla necessità di contenere i costi per il gas, hanno contribuito ad avere una percezione di un freddo più elevato, specie per bambini così piccoli. Va bene il risparmio energetico, ma 13 gradi in classe sono veramente pochi: lezioni rinviate.
IL CASO DELLA USELLINI AD ARONA
Caso analogo ad Arona. Ieri il primo giorno della settimana scolastica è stato “gelido” per gli alunni della primaria Usellini. La temperatura interna dell’istituto segnava 13.8 gradi. Così molti genitori hanno deciso di riportare i bambini a casa. La situazione è però un bis del lunedì precedente con temperatura interna di 14 gradi. Così il vice sindaco Alberto Gusmeroli ha ammesso le responsabilità del Comune: «Già la scorsa settimana nelle prime ore di lezione al lunedì la temperatura in classe non era idonea allo svolgimento delle lezioni ha spiegato. Così avevo detto di mantenere la caldaia accesa ma ciò non è stato fatto. I genitori hanno ragione. Gli impianti sono programmabili e ho dato precise disposizioni affinché una situazione del genere non si ripeta mai più: domenica andrò personalmente a controllare la temperatura interna della scuola in modo che lunedì ci possa essere un clima in classe tale da consentire la didattica». Il responsabile dell’Ufficio Tecnico Mauro Marchisio dà colpa alla ditta che deve occuparsi della manutenzione dell’impianto: «Dopo quattro giorni di chiusura, lo ha acceso troppo tardi. Poi c’è anche un problema di struttura: l’impianto della scuola primaria non funzionava, mentre quello della materna sì. Sicuramente è quindi anche un problema di impianto da sostituire o sistemare».
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