CAMBIA IL PGT
Cerro: Ikea no, agricoltura sì
Il terreno che avrebbe dovuto ospitare il colosso svedese torna alle origini

La vasta area che un tempo avrebbe dovuto ospitare un grande negozio dell’Ikea? Torna ad essere a semplice vocazione agricola. È quanto emerge dall’adozione del nuovo Piano di governo del territorio cerrese avvenuta nell’ultima seduta del consiglio comunale.
IL TERRENO
Il comparto di circa 270mila metri quadrati complessivi, di cui circa il 60% sul territorio di Cerro Maggiore e i restanti su quello del comune di Rescaldina, salvo possibili colpi di coda, resterà quello che è: ovvero un semplice lembo di campi coltivati a ridosso dell’autostrada A8.
«Seguendo quanto già stabilito dal nuovo Pgt rescaldinese (approvato nel 2019 - nda) di fatto, va a decadere il vecchio accordo di programma tra i due comuni che prevedeva, per quell’area, una destinazione di trasformazione - ha spiegato l’assessore alla partita di Cerro Maggiore, Alessandro Provini - . Inoltre, Città metropolitana di Milano, nei suoi documenti urbanistici (il Piano territoriale metropolitano - nda), ha ridefinito quell’area come agricola, e non è previsto che le amministrazioni locali possano aumentare il consumo di suolo a meno di trovare, a sua volta, aree produttive da trasformare in agricole». Pertanto anche nella stesura del nuovo Pgt cerrese ci si è dovuti adeguare e la nuova destinazione sarà agricola. A meno di operazioni clamorose, ad esempio che l’area venga considerata di interesse regionale dal Pirellone per ospitare strutture considerate fondamentali per lo sviluppo della Lombardia, la situazione rimarrà inalterata.
UNA STORIA TORMENTATA
Quei 270mila metri quadrati di campi, in una posizione strategica a lato della Milano-Varese, sono stati oggetto di vari progetti, tutti caduti nel vuoto. Inizialmente, già dalla seconda metà degli anni 2000 si parlò del cosiddetto Melting Point, ovvero un piano per un gigantesco polo di sviluppo scientifico e tecnologico con il coinvolgimento delle cosiddette “eccellenze” industriali e delle università. Non se ne fece niente, anzi tra il 2013 e il 2014, venne fuori con forza l’ipotesi di costruire un grosso punto vendita di Ikea, il colosso “low cost” svedese del mobile. Poteva essere un’opportunità per il territorio, in grado di creare posti di lavoro e indotto, ma a non convincere furono soprattutto le conseguenze sul traffico e le ricadute sul piccolo commercio. Sorsero molte perplessità nel mondo istituzionale ed economico della zona. Alla fine l’azienda scandinava, probabilmente spazientita dall’allungarsi delle tempistiche, valutò prima degli spazi dell’ex Alfa ad Arese, e poi decise di farsi da parte rinunciando a qualsiasi possibilità di insediarsi tra tra Cerro e Rescaldina. Cadde nel nulla, qualche tempo dopo, anche, la proposta della ex sindaco Marina Lazzati di farci un campus universitario con negozi e residenze per studenti come ostelli per la gioventù, così da farlo diventare centro di attrazione e aggregazione per i giovani. Ora gli ultimi passaggi burocratici scongiurano altri possibili interventi.
Tra le linee guida del nuovo Pgt cerrese ci sono anche l’eliminazione della fascia di salvaguardia lungo l’autostrada, il ricorso al principio della rigenerazione urbana, la definizione di una rete ecologica comunale, e l’introduzione di una lettura puntuale delle dotazioni di parcheggio in paese. Obiettivo del nuovo piano urbanistico, con un grande lavoro svolto dall’ex assessore Antonio Foderaro, sarà anche di recuperare le varie aree industriali dismesse presenti sul territorio.
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