ROMA
Cgil, governo penalizza pubblici su liquidazione
(ANSA) - ROMA, 14 NOV - La Cgil denuncia l'intervento della
manovra di bilancio sul Tfr e il Tfs dei lavoratori pubblici
come una "beffa" che di fatto sottrae a questi lavoratori 22,6
milioni. In una nota Cgil nazionale, Flc Cgil, Fp Cgil e Spi
Cgil segnalano che l'anticipo di tre mesi per l'ottenimento del
Tfr è "un'operazione puramente di facciata" che si accompagna
alla cancellazione della detassazione prevista fino a 50.000
euro per i pagamenti effettuati a partire da dodici mesi dalla
cessazione dal lavoro.
Il sindacato ricorda che "la Corte Costituzionale, con la
sentenza n. 130 del 2023, aveva chiesto al legislatore di
eliminare la disparità irragionevole tra pubblico e privato nei
tempi di liquidazione del Tsf Tfr. "Il Governo - si legge -
risponde con un anticipo di soli tre mesi per le sole pensioni
di vecchiaia, lasciando immutati i lunghissimi differimenti e la
rateizzazione che può arrivare fino a sette anni", in caso di
uscita anticipata e di importi molto alti della liquidazione.
"Vi è poi un aspetto ancora più grave - sottolineano Cgil,
Fp, Flc e Spi - nascosto nella relazione tecnica e mai
dichiarato pubblicamente: l'anticipo dei tre mesi cancella
automaticamente la detassazione prevista fino a 50.000 euro per
i pagamenti effettuati a partire da dodici mesi dalla
cessazione. Con il nuovo anticipo questo requisito non si matura
più e ogni lavoratrice e lavoratore non riceverà 750 euro. Su
una platea di 30.122 pensionamenti di vecchiaia, come indicato
nella relazione tecnica, le risorse recuperate raggiungeranno
22,6 milioni di euro".
(ANSA).
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