IL LUTTO
Il ciclismo piange Pippo Fallarini
E’ morto nella sua Vaprio d’Agogna a 89 anni. Era stato a lungo professionista, il suo idolo era Coppi
Se n’è andato 11 giorni dopo aver compiuto 89 anni e cinque giorni prima del ritorno del Giro d’Italia, che l’aveva visto otto volte alla partenza, nel Novarese. Giuseppe Fallarini è morto nella mattinata di oggi, lunedì 15 maggio, nella “sua” Vaprio d’Agogna. Il parroco del tempo in cui “Pippo” correva, don Luigi Cerutti, a ogni sua vittoria faceva suonare a festa le campane.
PROFESSIONISTA DAL 1956 al 1964
Passista-scalatore di buon livello, è stato professionista dal 1956 al 1964, e tra i suoi successi più prestigiosi ci sono la medaglia d’oro conquistata nel 1955 a Barcellona nella gara in linea della prima edizione dei “Giochi del Mediterraneo”, la coppa “Bernocchi”, il Giro del Lazio e il trofeo dell’Unione Velocipedistica Italiana. Era anche impegnato nel volontariato, per esempio come barelliere dell’Oftal (Opera federativa trasporto ammalati Lourdes).
L’IDOLO COPPI E I SUCCESSI
Il suo idolo era Fausto Coppi e la sua stagione d’oro è stata quella del 1960, ma già nel 1956 era salito due volte sul gradino più alto del podio in altrettante tappe del Giro d’Europa. Idem nel 1958 quando ha prevalso in una frazione della Roma-Napoli-Roma e in una corsa a Ponzano Magra che l’ha visto brindare anche nel ‘60 e nel ‘62. Nel corso della sua carriera s’è poi imposto nel gran premio “Industria e Commercio” di Prato e nella cronoscalata di Matese della “Tre giorni del Sud”.
Al Giro il suo miglior piazzamento è stato il 14° posto centrato nel ‘57. Ha preso parte anche a due Tour de France, a sette Milano-Sanremo (decimo nel ‘58), a una Parigi-Roubaix e a quattro Giri di Lombardia.
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