CICLISMO
Mondiali, Varese si candida
Renzo Oldani e la Binda provano a proporsi a Uci e Fci dopo la rinuncia della Svizzera

La Svizzera, a causa delle norme relative alla pandemia, ha detto no al Mondiale di ciclismo su strada in programma dal 20 al 27 settembre. Quale futuro, allora, per la rassegna iridata?
Diverse le opzioni: lo svolgimento in altra località in forma ridotta, l’annullamento totale, il rinvio alla prossima primavera. Tutte alternative che l’Unione Ciclistica Internazionale deve ora valutare.
Ma si potrebbe pensare a una candidatura di Varese? «Perché no? - afferma Renzo Oldani, presidente della Società Ciclistica Alfredo Binda che ha pochi giorni fa dato vita al Grande Trittico Lombardo -. Dal punto di vista organizzativo non avremmo sicuramente delle problematiche, l’unico nodo da sciogliere è quello economico. Bisognerà capire da questo punto di vista come si comporterà l’Uci, con la quale abbiamo un buon rapporto. Oltre al Mondiale di Varese 2008, la nostra società ha organizzato anche la rassegna iridata di Gran Fondo nel 2018 e c’è stato anche un contatto per un eventuale Mondiale Master di ciclocross».
Nelle parole del dirigente biancorosso e componente dell’Associazione Internazionale Organizzatori Corse Ciclistiche c’è l’entusiasmo dei giorni migliori: «Sentirò subito Renato Di Rocco, presidente della Federciclismo italiana, circa la fattibilità dell’iniziativa. Abbiamo dimostrato che nulla ci spaventa, con gli amici del Trittico Lombardo a inizio agosto abbiamo organizzato una bella manifestazione, in totale sicurezza e nel rispetto delle norme vigenti. Insomma, la struttura organizzativa è collaudata, l’esperienza di gare ad altissimo livello non ci manca, il percorso attorno a Varese è tra quelli più completi, sia dal punto di vista tecnico che paesaggistico, le strutture nella nostra provincia per ospitare addetti ai lavori e spettatori non mancano, così come location per eventuali meeting internazionali. Inoltre, per la Lombardia sarebbe un grandissimo segnale di ripresa. Dunque, ci proveremo».
La grinta a Renzo Oldani ed al suo gruppo non difetta, già nel 2008 l’impresa sembrava impossibile, poi era risultata una delle rassegne iridate meglio riuscite. Nei prossimi giorni si saprà quale sarà il destino del Campionato del Mondo che, se verrà disputato a settembre, con ogni probabilità verrà ridotto alle due gare più importanti: quelle in linea per le élite e per i professionisti.
La rinuncia da parte del Comitato organizzatore svizzero è derivata dal fatto che la Confederazione elvetica ha messo il veto ai grandi eventi con più di mille spettatori o che coinvolgono più di mille persone, fino al 30 settembre. Impossibile quindi dar vita ad una rassegna iridata di una settimana, anche perché dall’8 agosto più di 45 Paesi sono soggetti a quarantena al momento dell’ingresso in Svizzera. E ciò non permetterebbe a molti dei 1.200 ciclisti, dagli Juniores agli Élite, provenienti da 90 Paesi, di potersi confrontare.
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