L’INTERVENTO
Cinque dossi in 750 metri, Varese da record
Cura d’urto del Comune contro l’alta velocità in via Giordani

Cinque dossi in 750 metri sulla via Giordani. Ecco servita la cura d’urto all’alta velocità. Un bel risultato, che però porta qualche perplessità: i dossi non saranno troppi? Non sarebbe stato meglio distanziarli di più e mettere in sicurezza tutta la strada?
All’inizio dell’anno, nel Consiglio di quartiere, i residenti di via Giordani avevano raccontato di essere prigionieri dell’alta velocità, tanto da aver paura ad uscire di casa alla sera. In molti anche di giorno rinunciavano ad andare a piedi e in bicicletta per il pericolo costituito dai veicoli che, come in una rampa di lancio, prendevano velocità sulla strada in discesa. Del pericolo era stato informato l’assessore alla Polizia locale Raffaele Catalano che aveva effettuato un sopralluogo nella zona e, riscontrato l’effettivo pericolo, aveva promesso di intervenire.
L’intervento di costruzione dei dossi è avvenuto nelle ultime due settimane, subito dopo una prima trance di lavori in cui sono stati allargati i marciapiedi. Adesso manca da dipingere i dossi e la strada, almeno nel primo tratto, sarà a prova di piede pesante. Via Giordani, d’ora in poi, sarà la strada che tutti i bambini chiederanno di fare ai genitori perché percorrerla è come andare sulle montagne russe.
«Io penso che possiamo concorrere per il guinness dei primati per numero di dossi in rapporto alla lunghezza della strada – scherza Daniele Marantelli, esponente del Pd che risiede da sempre in via Giordani –. Non mi permetto di sindacare sulle scelte dei progettisti che sono sicuramente competenti in materia, ma francamente mi sembra un numero eccessivo di dossi in un tratto di strada così breve. Tra l’altro, dopo l’ultimo dosso che è all’altezza dell’incrocio con via Mendola, non ce ne sono più, quindi gli automobilisti che vogliono provare l’ebbrezza della velocità hanno ancora tutto il tempo per scatenarsi».
Servizio completo sulla Prealpina in edicola domenica 29 ottobre
© Riproduzione Riservata