FINE CORSA
Il sindaco si dimette stamattina
Gianluigi Cartabia lascia la fascia tricolore: non aveva più la maggioranza a suo favore

La «era Cartabia» finirà questa mattina, quando il sindaco entrerà in municipio per protocollare le sue dimissioni.
Gianluigi Cartabia ha tenuto duro per mesi, determinato a portare avanti quanto avviato, benché non avesse più i numeri in consiglio comunale, ma alla fine non ha potuto che rinunciare, rassegnandosi all’evidenza: così non può più andare avanti.
Soprattutto perché, dopo le dimissioni di assessori e consiglieri della sua maggioranza, era finito ostaggio di Fratelli d’Italia. Un prezzo troppo alto da pagare: la forza di un gruppo e l’autonomia decisionale sono tutto quando si governa un paese.
Arriva il commissario
Cartabia, che ha preventivamente informato il prefetto Dario Caputo, termina qui la sua esperienza da sindaco. Non dev’essere stato facile mettersi alla scrivania per scrivere la lettera di dimissioni indirizzata al segretario comunale e ai consiglieri: in questi anni, malgrado gli ostacoli che ha trovato sulla sua strada, l’entusiasmo non gli è mai mancato né si è fatto scoraggiare. Gli piaceva fare il sindaco, ruolo che non v’è dubbio ha ricoperto in maniera sempre disinteressata: certo la sua irruenza e qualche scivolata hanno contribuito alla fine anticipata del suo mandato, ma se ne va con l’amarezza di chi si sente tradito dai suoi alleati e accerchiato dai suoi avversari.
«Non verrai mai criticato da qualcuno che sta facendo più di te - si conclude infatti la missiva - ma verrai criticato solamente da qualcuno che sta facendo meno o addirittura niente».
Un aforisma di incerta attribuzione, che l’ormai ex sindaco definisce «assai calzante».
La lettera
«Sono giunto a questa decisione dopo attenta riflessione, a seguito di quanto avvenuto negli ultimi mesi, in particolare nei consigli comunali del 27 novembre e 28 dicembre - esordisce Cartabia - Non posso negare che, sin dal primo giorno, sono emerse problematiche interne alla maggioranza di coalizione: problematiche sempre legate a personalismi e desiderio di evidenziare il proprio operato a discapito di quello altrui, ma raramente o meglio mai legate a differenti visioni politiche. Per oltre quattro anni mi è sempre stato possibile ottenere una sintesi politica e i risultati raggiunti sono lì a testimoniarlo». In merito al presente: «Oggi, invece, forse anche a causa dell’avvicinarsi della scadenza naturale del mandato amministrativo che ha rafforzato le ambizioni di alcuni, tale sintesi politica si è dimostrata impossibile da portare avanti. Questa riflessione costituisce uno dei principali motivi che mi hanno portato alla decisione di rassegnare le dimissioni».
Infine l’elenco dei risultati dal 2016: «Alcuni interventi (nuovo campo sportivo, viabilità della via Cesare Battisti, nuova biblioteca, opere sugli stabili comunali) si sono resi obbligatori per problematiche irrisolte o per scelte inadeguate delle precedenti amministrazioni, altri facevano invece parte del programma politico presentato alle elezioni». L’amministrazione Cartabia cade a pochi mesi dalla fine del mandato. Non resta che attendere il commissario prefettizio.
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