L’AMBIENTE
«Cascate sicure? 200mila euro»
L’obiettivo del Comune di Cittiglio è quello di riaprire i sentieri: servono altri fondi

Sommando le diverse tipologie d’intervento si dovrebbe superare abbondantemente quota 200mila euro: tanto costerà ripristinare in tutta sicurezza l’accesso alle tre cascate lungo il torrente San Giulio, meta da sempre delle gite fuori porta di varesini e non solo.
“Oasi di verde e di pace in mezzo al bosco”, come le descrivono tutte le guide turistiche, ma per due terzi ancora inaccessibili, se non a rischio e pericolo di chi vi si avvicina, a causa dei periodici smottamenti del terreno.
«La situazione è monitorata e proprio in questi giorni stiamo terminando con i nostri tecnici di valutare i rischi concreti per l’incolumità delle tante persone che ogni anno, con l’arrivo del caldo, vorrebbero trascorrere qualche ora ai piedi delle cascate - afferma il sindaco Fabrizio Anzani -. Per questa ragione al momento è fruibile solo l’avvicinamento al primo salto d’acqua. È nostro impegno arrivare al più presto ad una messa in sicurezza di tutta l’area, per cui ai diecimila euro già spesi ne aggiungeremo altri diciottomila per sistemare il sentiero che dalla prima cascata arriva alla seconda. Credo che l’intero intervento costerà, ad opera finita, almeno 200mila euro. Soldi che il nostro Comune non ha a disposizione, per cui dopo diverse richieste è arrivato un finanziamento di centomila euro che Comunità montana Valli del Verbano ha già messo a bilancio. Il resto speriamo possa arrivare da Regione Lombardia».
Gli incidenti lungo il percorso che si inerpica nel bosco in direzione Vararo, dove nasce il torrente dalle acque freschissime e limpide, si sono succeduti negli ultimi anni fino a costringere l’amministrazione comunale a porre cartelli di pericolo e a sbarrare il sentiero; l’ultimo poco dopo Ferragosto 2017, quando un ventiquattrenne è stato colpito alla testa da un masso e ricoverato in ospedale con l’elisoccorso.
«Temporali, instabilità della roccia e lo stesso movimento dell’acqua che precipita a valle determinano periodicamente il distacco di sassi che sono molto pericolosi per chi cammina o fa il bagno - spiega il primo cittadino - Ma le cascate fanno parte del nostro patrimonio naturale e da sempre costituiscono un’attrattiva turistica non da poco anche a livello sovraccomunale. Questo il motivo per cui teniamo alla loro riqualificazione e abbiamo chiesto l’aiuto dell’ente montano».
Ipotizzare tempi certi per il “via libera” complessivo è arduo. Di certo nell’estate imminente ci si dovrà accontentare di fermarsi alla prima cascata.
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