DOPO GENOVA
Sostegni sotto il ponte: «Perché?»
Luinesi preoccupati per il ponteggio sulla Statale 394, a Colmegna. Anas rassicura

Non è psicosi, è solo il desiderio di essere sicuri nell’attraversare le strade tutti i giorni. Questo è il filo conduttore dei tanti commenti che in questi giorni animano le pagine dei gruppi Facebook di Luino e dintorni in merito ai due i ponteggi posti sotto il viadotto della statale 394 del Verbano Orientale, al km 30+100, a Colmegna.
Inutile dire che quanto accaduto al ponte Morandi di Genova, crollo che ha causato 43 vittime accertate, ha rinfocolato una polemica in parte smorzata alcuni mesi fa, quando il sindaco di Luino, Andrea Pellicini, chiese risposte ufficiali ad Anas che ha in gestione il tratto di strada.
A preoccupare sono quelle impalcature di tubi innocenti visibili solo da chi affronta il percorso in barca e presenti sul posto da diverso tempo.
Le strutture, a prima vista, pare sorreggano delle travi. In questi giorni, poi, più di qualche bagnante vi ha appeso il telo da spiaggia dopo aver fatto il bagno nel lago Maggiore, sostando accanto al manufatto.
Dai social network, come spesso accade, sono state lanciate diverse ipotesi sui motivi del ponteggio, da più parti è stato invocato l’intervento del sindaco per avere spiegazioni precise e lo stesso primo cittadino ancora nei giorni scorsi si è mosso in tal senso.
«Nel settembre 2017 - spiega Pellicini -, dopo aver constatato gli interventi sotto il ponte, ho subito scritto ad Anas chiedendo di essere informato sulle condizioni della struttura. Anas mi ha risposto con lettera a firma dell’ingegner Marco Boso, responsabile dell’area compartimentale, comunicandomi che il ponte non presenta alcun danno strutturale, ma soltanto alcune criticità localizzate. Nella medesima missiva mi ha assicurato che non sussistono problemi di sicurezza per la viabilità e che comunque è stato predisposto un piano di intervento per il risanamento della struttura, in ordine al quale ho chiesto ancora recentemente di essere aggiornato».
I cittadini fanno presente che quel tratto è trafficato, su quel ponte passano mezzi pesanti, e chiedono date certe sul risanamento del ponte.
Già, perché di questo si tratta: Anas comunicò anche a Prealpina che il ponteggio collocato è utilizzato dagli addetti dell’ente strade per consentire il monitoraggio di alcune parti esterne usurate dell’infrastruttura, il degrado del calcestruzzo. Sempre in quell’occasione la stessa società di gestione disse di aver già previsto i lavori di ripristino inseriti nell’ambito della manutenzione programmata. Spiegazione che, dopo i fatti di Genova, pare non bastare ai luinesi.
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