IL GRANDE PROBLEMA
Commercio, la crisi dei giganti
Auchan passa a Conad, 360 posti a rischio. I dubbi sul futuro del centro

Prima Mercatone Uno a Legnano, poi Grancasa a Nerviano, adesso Auchan. Ieri, mercoledì 30 ottobre, i 360 dipendenti dell’ipermercato di Rescaldina hanno scioperato insieme ai colleghi di tutta Italia per sostenere i sindacati che a Roma erano impegnati nel confronto sul piano industriale che accompagnerà il passaggio dei 1.600 punti vendita di Auchan Retail a Conad.
I numeri diffusi al termine della riunione al Ministero dello sviluppo industriale fanno paura: oggi Auchan in Italia conta un totale di 18mila dipendenti, quelli che dopo il passaggio a Conad potrebbero risultare di troppo sono 6.197. Auchan assicura che «A seguito di una serie di operazioni di trasferimento dei punti vendita» potrebbero scendere a 3.105, come è ancora tutto da capire. Perché l’unica cosa certa dopo l’incontro di ieri è che il patrimonio dei 1.600 punti vendita di Auchan Retail Italia sarà fatto a pezzi. Un po’ di qua, un po’ di là, ceduti a una serie di società diverse che poi in teoria dovrebbero essere tutte raggruppate sotto il gruppo Conad. Ma anche questo non è scontato, perché l’operazione non ha ancora avuto il benestare dell’Antitrust. Sì, ma Rescaldina? Ieri l’altro i 360 dipendenti hanno ricevuto una lettera che spiega che dal 29 ottobre la società Auchan Spa è diventata Margherita distribuzione Spa. Ieri mattina la margheritina simbolo di Conad ha fatto ufficialmente la sua comparsa anche sugli scontrini. Quel che ne sarà del punto vendita di Rescaldina, però, è ancora tutto da scoprire. Di certo fino allo scorso anno Rescaldina era con Roma uno dei cavalli di battaglia del gruppo della grande distribuzione francese. Da quando nel 2016 Iper ha aperto «Il Centro» di Arese, Auchan Rescaldina ha cominciato a soffrire, ma dopo aver deciso di vendere l’ipermercato i francesi hanno comunque confermato l’intenzione di investire tramite la controllata Ceetrus Spa sulla galleria commerciale. Il progetto è noto: oggi ipermercato a parte nel centro commerciale che Auchan ha inaugurato nel 2000 ci sono 73 negozi, ai quali secondo il progetto dovrebbero aggiungersene altri 82, per un totale di 155. Ceetrus ha annunciato di essere pronta a mettere sul piatto 90 milioni di euro, negli ultimi due anni è stata evidente la volontà di rinnovare la galleria commerciale e gli spazi comuni, lasciando invece tra parentesi l’ipermercato. Una delle ipotesi è quella di ridurre lo spazio del punto vendita che fino a ieri l’altro era a marchio Auchan al solo piano inferiore, dove potrebbe essere concentrata la vendita degli alimentari. Il piano superiore potrebbe essere occupato da ulteriori negozi, altri spazi da affittare e mettere a reddito.
Tutto questo, ovviamente, avrà un costo in termini di occupazione. Oggi attorno al centro commerciale Auchan lavorano circa un migliaio di persone: oltre ai 360 dipendenti dell’ipermercato ci sono i commessi dei 73 negozi, gli addetti alle pulizie, quelli alla manutenzione e alla sicurezza. Tutti si interrogano su un futuro che da ieri è diventato ancora più incerto. Cosa ne sarà dei supermercati e dei centri commerciali che a partire dagli anni Novanta sono fioriti dell’Alto Milanese, se anche un gigante come Auchan ha deciso di arrendersi?
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