CORONAVIRUS
Cocquio fa l’esame a tutti
Screening di massa deciso dal sindaco dopo l’aumento dei contagi

Al va oggi a Cocquio Trevisago il primo screening sierologico di massa, gratuito e su base volontaria, destinato agli abitanti che hanno necessità di spostarsi per lavoro, comprese le forze dell’ordine.
Inizio fissato alle 9 di questa mattina, martedì 14 aprile, alla palestra di via Motto dei Grilli, dove sono iniziati i preparativi per eseguire mille prelievi in quattro giorni. L’iniziativa segue il modello di Robbio, cittadina del Pavese, il cui sindaco Roberto Francese era presente proprio a Cocquio in mattinata per suggellare la condivisione dei risultati raccolti nel suo comune.
A presidiare la regolarità di tutta l’operazione la Protezione Civile cittadina. I cittadini si sono presentati in fila muniti dell’invito inviato dall’amministrazione guidata da Danilo Centrella.
I campioni sierologici verranno poi inviati all’Università di Genova e al Cnr, al fine di confrontarla con quanto avvenuto già a Robbio.
Centrella ha spiegato gli obiettivi dell’iniziativa: «Vogliamo supportare la nostra popolazione. Sono test gratuiti per capire la fascia più a rischio. Abbiamo selezionato un gruppo di cittadini particolarmente vulnerabile in questo momento, ovvero tutti coloro che necessitano di muoversi».
«Il focolaio alla Sacra Famiglia è piuttosto grosso. Questo è uno dei motivi per cui abbiamo deciso di attivare l’iniziativa - ha continuato Centrella -, ma anche perché c’è un ritardo fisiologico nella valutazione dei tamponi dei dipendenti che hanno avuto un’ampia mobilità nel nostro territorio. Tanta gente lavora qui, molti si spostano. Ciò incrementa notevolmente la possibilità di contagio e di contagiare. Ringrazio le ricercatrici del Cnr e l’infettivologo dell’Università di Genova con cui condivideremo i dati per capire quale fascia della popolazione è più a rischio e quale si immunizza prima. È lo stesso processo che è avvenuto in Germania. Lì hanno pochi morti perché nelle zone periferiche sono riusciti a isolare chi ne aveva bisogno. Cocquio ha tante piccole e medie imprese, abbiamo bisogno di lavorare e di riprendere quanto prima le attività».
Anche il sindaco di Robbio ha voluto sottolineare il buon risultato dello screening: «Noi abbiamo lavorato a questa iniziativa perché avevamo 50 persone coi sintomi e zero tamponi processati. Queste persone erano assistite in casa, dall’Ats la consideravano come una normale influenza. Dato che i tamponi non li fanno, l’unico modo per capire la reale diffusione del virus era questo sistema sierologico che funziona molto bene. Ne sono stati eseguiti circa 2500, i primi mille hanno evidenziato un 10% di positivi in gran parte asintomatici. Siamo contenti che altri comuni abbiano iniziato a sposare il progetto. Il sindaco si sta davvero facendo tutore della salute pubblica dei cittadini. A Robbio, ai volontari che hanno eseguito il test abbiamo chiesto una piccola offerta, ma la parte mancante di spesa la mette l’amministrazione comunale di tasca propria, senza coinvolgere le casse comunali».
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