CORONAVIRUS
Ecco le mascherine made in Besozzo
Binda: «Prototipo pronto in 13 minuti, ne produrremo duemila al giorno»

L’idea è nata venerdì, durante una chiacchierata con il sindaco Riccardo del Torchio: alla casa di riposo nessuno aveva mascherine sanitarie, il Comune non sapeva dove trovarle. Joas Binda, titolare della Di-Bi Snc, azienda che ha sede in via Armando Diaz e che da 45 anni produce abbigliamento sportivo, non ci ha pensato due volte: «Se il paese ha bisogno di mascherine, si è detto Binda -, provo a farle io».
Tra il dire e il fare è passato un quarto d’ora: «Direi tra i 13 e i 17 minuti, per usare due numeri scaramantici -scherza il titolare della Di-Bi, che anche ieri era in azienda -. Il tempo di pensarci e di realizzare un prototipo, poi lo abbiamo fatto vedere al presidente della casa di riposo e ai medici, che lo hanno approvato. Da allora abbiamo sospeso la produzione di abbigliamento e stiamo facendo solo quello».
Nessuna certificazione medica, semplicemente non ce n’è stato il tempo. Le mascherine Made in Besozzo garantiscono comunque un’ottima protezione: «Sono realizzate sovrapponendo tre strati di tessuto sintetico – spiega Binda -. Quello centrale è una membrana traspirante ma completamente impermeabile: noi la usiamo per i gilet dei canottieri, ma in questa situazione di emergenza è l’ideale perché non lascia passare neanche una particella di saliva».
Venerdì sera è iniziata la produzione, ieri l’azienda aveva già consegnato 500 pezzi: «Da quando si è sparsa la voce continuiamo a riceve ordini – spiega l’imprenditore -. Le ultime due mail sono arrivate da Bergamo e da Monza, di protezioni contro il virus c’è un bisogno disperato».
L’obiettivo è quello di produrre fino a duemila mascherine al giorno, i 17 dipendenti della Di-Bi si sono detti tutti disponibili a fare la loro parte. «Noi ci siamo solo messi a disposizione – dice Binda -. Prima di Besozzo e poi del Paese».
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