CORONAVIRUS
Meglio la Lombardia. Non Varese
Dato provinciale con 143 casi in più. Sono 54.802 i contagiati in tutta la regione. L’assessore Gallera: «Aumentati i tamponi». Distribuite tre milioni e mezzo di mascherine
Il trend del contagio lascia trasparire segnali di ottimismo. «I dati sono abbastanza favorevoli» ha spiegato oggi, giovedì 9 aprile, l’assessore al Welfare, Giulio Gallera, che insieme all’assessore regionale alla Protezione civile, Pietro Foroni, ha fatto da Palazzo Lombardia il consueto punto della situazione.
Il numero complessivo dei contagiati è salito a 54.802, con un incremento di 1.188 casi da ieri. E se in alcuni province l’aumento è più fiacco, sia in termini assoluti, sia in termini percentuali, non altrettanto si può dire per quella di Varese che ha segnato un incremento, da ieri, di ben 143 contagi, per un totale ora di 1.491 persone risultate positive al Covid-19.
Gli altri dati su scala regionale: sono 11.796 i ricoverati (77 in più rispetto a ieri), di cui 1.236 in terapia intensiva (21 in meno rispetto a ieri); i decessi sono 10.022, con 300 morti in più nelle ultime 24 ore; i guariti sono 31.748 (1.032 in più da ieri).
L’assessore Gallera ha precisato che a questi numeri corrisponde un aumento dei tamponi effettuati e processati: oggi 9.300, il dato di ieri si riferiva a 8.200 test.
Gallera ha fornito anche i dati del personale sanitario che, dal momento dell’emergenza, ha rafforzato l’attività degli ospedali e delle strutture dedicate alla lotta al coronavirus: 2.434 medici, 1.181 infermieri, 11 dirigenti sanitari.
L’assessore Foroni ha invece spiegato che sono state distribuite, da domenica 5 aprile, tre milioni e mezzo di mascherine, di cui tre milioni ai 12 comuni capoluogo che a loro volta le hanno indirizzate sui vari territori. Le altre: 300.00 alle farmacie e 200.000 alle 3.300 edicole in Lombardia.
«Mascherine da dare principalmente alle persone fragili» ha precisato l’esponente della Giunta Fontana. Foroni ha quindi annunciato che nei prossimi giorni ne verranno distribuite ancora, in particolare agli operatori delle categorie, come le forze dell’ordine, coinvolte in prima linea nei servizi legati all’emergenza sanitaria.
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