L'INCHIESTA
Corruzione, indagato Boni
Il presidente del Consiglio regionale accusato dalla Procura di Milano d'aver intascato mazzette: "Sono innocente e lo proverò". Il suo capogruppo, Stefano Galli: "Meglio se si dimette"

Il presidente del Consiglio
regionale della Lombardia, il leghista Davide Boni, è indagato dalla
Procura della Repubblica di Milano per corruzione.
Boni risulta indagato col suo
stretto collaboratore Dario Ghezzi:
nel corso delle indagini, la mattina di martedì 6 marzo, i militari
della guardia di finanza di Milano hanno effettuato quattro perquisizioni. Da quanto si è saputo a dare
impulso alla nuova inchiesta - che ha fra gli indagati anche l'immobiliarista Luigi
Zunino, presunto beneficiario di alcuni interventi compiuti sul
piano regolatore di Cassano d'Adda - ci sono anche dichiarazioni di un
esponente della Lega Nord nell'ambito di un'inchiesta coordinata dal
procuratore aggiunto di Milano, Alfredo Robledo. Quest'inchiesta è nata
da un'indagine su un giro di tangenti che riguardano i vecchi
amministratori del Comune di Cassano d'Adda e che aveva portato
all'arresto dell'allora sindaco. A dare impulso al nuovo filone investigativo
che ha coinvolto Boni sarebbe stata una serie di dichiarazioni rese agli
inquirenti dall'architetto Michele Ugliola anche lui indagato per la
vicenda che riguarda il comune cassanese e coinvolto anche nel caso
Montecity-Santa Giulia.
«In relazione ai fatti oggetto di contestazione - ha dichiarato
Boni -, anticipo fin da ora la mia totale estraneità» e «confermo la
mia piena disponibilità a chiarire la mia posizione».
Boni è il quarto indagato nell'ufficio di presidenza del Consiglio regionale in questa legislatura. Dei
cinque membri originari, eletti il 15 maggio 2010, solo uno, il
segretario Carlo Spreafico (Pd), non ha ricevuto avvisi di garanzia.
Il primo a lasciare l'incarico per motivi giudiziari è stato Filippo Penati (Pd), ex sindaco di
Sesto San Giovanni, ex presidente della Provincia ed ex capo della segreteria
politica di Pier Luigi Bersani. Si è dimesso da vicepresidente dopo
essere stato indagato per tangenti in una inchiesta sulla riqualificazione
delle aree ex Falck e Marelli a Sesto San Giovanni e ora fa parte del gruppo
misto. Al suo posto è stata eletta lo scorso settembre come vicepresidente Sara
Valmaggi, del Partito democratico. Dopo Penati, è toccato all'altro
vicepresidente: Franco Nicoli Cristiani (Pdl). L'ex assessore
all'ambiente e al commercio è stato arrestato lo scorso novembre per tangenti.
Scarcerato lo scorso 24 febbraio, nel frattempo si è dimesso non
solo da vicepresidente ma anche da consigliere regionale, ruolo che aveva
ricoperto ininterrottamente dal 1995. Nell'ufficio di presidenza ha preso il
suo posto un altro consigliere del Pdl, Carlo Saffioti. L'ultimo in
ordine di tempo ad essere arrestato è stato Massimo Ponzoni (Pdl), che
si è costituito lo scorso 17 gennaio, rientrato dall'estero, dopo aver
saputo che la Procura della Repubblica di Monza aveva emesso un
provvedimento di arresto con l'accusa di bancarotta nell'ambito
dell'inchiesta sul fallimento della società Pellicano. Quello
stesso giorno si è dimesso da segretario del Consiglio, dove lo ha sostituito Doriano
Riparbelli.
Adesso c'è chi chiede a Boni di fare un passo indietro. Si dovrebbe dimettere?
«Io non faccio il magistrato - ha risposto il capogruppo della Lega Nord, Stefano Galli - ma visto come sono andate le cose con i suoi predecessori credo di sì».
Altri servizi sulla Prealpina in edicola mercoledì 7 marzo.
© Riproduzione Riservata