I DATI UFFICIALI
Covid, oggi i morti sono sei
Ancora numeri in crescita. Gimbe: «Niente allarmismi, ma usate tutte le precauzioni»

Piano piano, lento ma inesorabile, il Covid-19 rispunta dopo essere stato quasi azzerato: sono purtroppo sei i decessi registrati nelle ultime 24 ore in Regione Lombardia e cresce ancora di uno, arrivando a 17, il numero dei pazienti ricoverati in terapia intensiva. Su quasi 11mila tamponi, oggi, venerdì 21 agosto, sono stati registrati altri 174 positivi, mentre i giudicati guariti sono stati 97.
I dati provinciali: a Varese ci sono sette (ieri erano sei) contagiati in più, a Milano 54, di cui 31 in città.
Intanto torna a farsi sentire la Fondazione Gimbe di Bologna, voce autorevole in tema di Covid-19
«Il nostro monitoraggio indipendente rileva nella settimana 12-18 agosto, rispetto alla precedente, un incremento del 20,6% dei nuovi casi. Relativamente ai dati ospedalieri, in crescita i pazienti ricoverati con sintomi (843 vs 801) e quelli in terapia intensiva (58 vs 49). In dettaglio:
Decessi: +36 (+0,1%), oltre a 154 decessi comunicati dalla Asl di Parma sinora non conteggiati.
Terapia intensiva: +9 (+18,4%)
Ricoverati con sintomi: +42 (+5,2%)
Nuovi casi totali: +3.399 (+1,4%)
Casi testati +5.629 (+3,2%)
Tamponi totali: -7.188 (-2,2%)
«Dal 12 al 18 agosto – dichiara Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione Gimbe - si conferma il trend in aumento sia dei nuovi casi, sia dei pazienti ospedalizzati con sintomi e, in misura minore, di quelli ricoverati in terapia intensiva. Dopo 4 settimane di crescita costante siamo davanti a segnali che invitano a mantenere l’attenzione molto alta sull’andamento dell’epidemia nel nostro Paese».
Notevoli le variabilità regionali: la Lombardia seppure in calo relativo (-3,6%) e assoluto (-200) rispetto all’11 agosto, conta il 35,2% dei casi (5.314); un ulteriore 51,5% si distribuisce tra Emilia-Romagna (1.789), Veneto (1.688), Lazio (1.359), Piemonte (897), Sicilia (722), Toscana (718) e Campania (596); i rimanenti 2.006 casi (13,3%) si collocano nelle restanti 11 Regioni e 2 Province autonome.
«Da un lato bisogna evitare inutili allarmismi - conclude Gimbe - ma dall’altro non è ammissibile sottovalutare il costante aumento dei nuovi casi, anche in vista di appuntamenti cruciali per il Paese, quali riapertura di scuole e università e consultazioni elettorali. L’arma migliore per una serena convivenza con il virus rimane la massima aderenza ai comportamenti raccomandati: dal frequente lavaggio delle mani alle misure di igiene respiratoria, dal distanziamento sociale all’uso della mascherina negli ambienti pubblici al chiuso e all’aperto dove non è possibile mantenere la distanza minima di un metro, al rigoroso rispetto del divieto di assembramenti. Dal canto loro, le autorità sanitarie devono potenziare la sorveglianza epidemiologica, sia per identificare e circoscrivere i focolai, sia per individuare tempestivamente casi di importazione e di rientro».
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