PATRIMONIO IRRECUPERABILE
Cugliate, fantasmi nella vecchia colonia
L’edificio, di proprietà del comune di Gallarate, frequentato da «cacciatori del paranormale»

Quell’immagine della Madonna deve averne viste e sentite parecchie. Dita nel naso, bambini in lacrime per la nostalgia della mamma e magari anche qualche villania tra ragazzi. Ha vegliato su centinaia di ragazzetti che a metà del secolo scorso partivano da Gallarate per cercare un po’ di svago sui monti di Cugliate Fabiasco, in val Marchirolo. Oggi all’interno della colonia Maino, che un tempo ospitava i giovani gallaratesi, gruppi di avventurosi vanno a caccia di fantasmi per affidare al web le proprie esperienze.
Intanto la stampa che ritrae la Vergine con il Bambino che per decenni è stata custodita nella struttura è stata recuperata e si trova ora conservata nell’atrio di Palazzo Borghi. A memoria di una pagina della storia della città e con la speranza che chiunque abbia ricordi o informazioni sull’autore del quadro originale da cui è tratta l’immagine di Maria si faccia avanti.
Cacciatori di paranormale
Oggi delle strutture che a lungo hanno dato ricovero ai ragazzi rimangono le pareti. Una volta cessata la necessità di ospitare i bambini in montagna, la colonia di proprietà del Comune è rimasta vuota. Troppo difficile, almeno fino a poco tempo fa, trovare un acquirente. Online si trovano invece filmati di cacciatori di fenomeni paranormali girati poco prima dello scoppio della pandemia all’interno del vecchio edificio: persone si muovono per le stanze, in qualche caso con strani marchingegni per rilevare presenze soprannaturali. I video, comunque sia, offrono alcune testimonianze a proposito delle suppellettili rimaste nei locali. Tra tazze bianche e mobilia del secolo scorso.
Amministratori in visita
Anche alcuni amministratori comunali, lo scorso anno, sono andati a far visita alla struttura. Un po’ per valutarne lo stato di conservazione, un po’ per curiosità storica. Niente da fare, allora, per quanto riguarda il riuso del centro. Ma proprio in occasione di quel sopralluogo l’assessore Massimo Palazzi (Cultura) ha scovato in un sottoscala una cromolitografia della Madonna con il Bambino, grande (cornice compresa) circa un metro per 70 centimetri, risalente a fine Ottocento. «È una stampa seriale, ma dall’enorme valore simbolico», sottolinea Palazzi.
«Il quadro nel suo complesso, seppur privo di valore economico e interesse storico-artistico originale, per decenni ha salutato, accolto e protetto generazioni di bambini gallaratesi».
Bene di tutti
Da qui la decisione di riportarla a Gallarate. Lo stesso assessore, che per passione restaura libri antichi dai tempi del liceo, si è messo all’opera con colla di coniglio e guanti, ha ripulito la cromolitografia e restaurato la cornice di abete e le decorazioni in gesso che l’umidità non aveva già danneggiato in modo irreparabile. «L’abbiamo collocata a Palazzo Borghi perché sia un bene di tutti, espressione della tradizione popolare», sottolinea. E lancia un appello: «Si auspica che i cittadini possano contribuire allo studio dell’immagine per ricostruire la sua origine».
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