IL CASO
«Non posso andarci, ma pago»
La protesta dei villeggianti di Monteviasco, da due anni fuori di casa: «Però pretendono le tasse»

«Almeno dalle tasse dovremmo essere in parte esentati, visto che da due anni e mezzo non mettiamo piede a casa nostra». Questo, in sintesi, uno dei punti della lettera scritta da un gruppo di villeggianti di Monteviasco, il borgo montano più a nord di tutta la provincia, dove dal novembre 2018 l’unico mezzo di trasporto pubblico, la funivia, è bloccata in seguito all’ incidente che è costato la vita al manutentore Silvano Dellea.
«Non entriamo nei meriti delle inchieste - dicono i firmatari della missiva - che sono necessarie per stabilire cosa sia accaduto, ma registriamo molti annunci da parte dei tanti politici che in questi anni si sono occupati della ripartenza della funivia e pochi fatti. Appare incredibile che ogni volta che si è lì per ripartire qualcosa blocca di nuovo tutto e intanto, come diceva Totò, «Io pago».
Abbiamo la sensazione di essere ininfluenti politicamente, come in maniera incolpevole lo è anche il sindaco, al quale però chiediamo di sollevarci dal pagare tasse per servizi di cui non usufruiamo».
Il riferimento è alle tasse che riguardano la spazzatura, ma anche all’Imu e a quelle sull’acqua. I cittadini chiedono che si agisca in maniera energica sulla mulattiera, unica via di comunicazione tra Curiglia e Monteviasco dal giorno dello stop ai viaggi della cabina gialla.
«Accertata l’impossibilità di far partire in tempi brevi la funivia - proseguono - perché non spendere i soldi pubblici e quelli che la Regione ha deciso di destinare alla funivia per rimettere in piedi un percorso sicuro, con panchine per riposarsi, con colonnine di sicurezza, magari con una pendenza da rivedere o la creazione di un percorso stradale pastorale. Alla giunta municipale non è venuto mai in mente che forse è il momento di fondersi con i Comuni vicini per non far morire definitivamente questo territorio?». C’è spazio, insomma, anche per considerazioni su investimenti che non riguardano solo la funivia, per prepararsi a quando questo borgo tornerà ad essere animato.
Il sindaco Nora Sahnane, interpellata sulla vicenda, spiega che «con la delibera numero 20 del 29 settembre 2020, il Consiglio ha approvato all’unanimità la riduzione della tariffa fissa e della tariffa variabile della tassa sui rifiuti (Tari) nella misura del 40% per tutte le utenze private della frazione Monteviasco nel rispetto di quanto consentito dalla normativa vigente. Per ciò che riguarda i canoni idrici, non siamo riusciti a trovare una soluzione che permettesse una riduzione delle tariffe a Monteviasco, senza dover riversare i «mancati introiti» sul resto della cittadinanza. Sono a conoscenza delle difficoltà di tutti e, ripeto, tutto quello che poteva essere fatto anche per le tasse è stato compiuto. Non farle pagare è impossibile, siamo tenuti al rispetto di vincoli finanziari».
Conclude Sahnane: «Continueremo a cercare altri modi per dare sollievo al borgo, isolato, tengo a precisarlo, non certo per inadempienze del Comune. Ad esempio, per quanto riguarda il commercio, abbiamo emesso un bando che ha consentito a un’attività di Monteviasco di ottenere un contributo di circa 8.000 euro».
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