PASSIONE
La “galoppata” indimenticabile di Alessandro a New York
Exploit del fagnanese Turconi alla Maratona nella Grande Mela: «Godimenti e partecipazione per 42 chilometri»
Tu vuò fà l’americano ma sei nato in Italy. E l’Italia è unica, meravigliosa e sentimentale. Giri, giri, giri (ma in questo caso corri, corri, corri…) però il legame con la tua terra è indissolubile. Quella che raccontiamo è una storia, di Alessandro Turconi, come tante, la storia di un uomo che intreccia la passione per la corsa, l’amore per il suo Comune, Fagnano Olona, la complicità con la moglie Alexa, americana del New Jersey che si è innamorata del marito, della corsa e dell’Italia. La storia comincia dall’ultimo capitolo, il più recente, ossia quello scritto durante la madre di tutte le competizioni su strada: la maratona di New York. «Esulando dal contesto agonistico mi porto nel cuore la passione della gente, dei bambini che allungavano le mani per darti un “5”, delle persone semplici che andavano con il loro passo lungo le strade della Grande Mela», racconta.
Preparazione accurata
La maratona di New York è soprattutto una festa ma richiede una preparazione accurata che Alessandro ha fatto a puntino tanto da risultare il quinto italiano nelle classifica generale. Ma è un dettaglio. «Adesso sono nel New Jersey a casa di mia moglie Alexa che pure lei ama la corsa. Un momento di relax dopo la fatica», dice Alessandro. Lui lavora a Torino, all’Agenzia Onu che si occupa di lavoro, meglio: formazione lavoro. «Torino, America piuttosto che un prossimo viaggio a Taiwan con il mio amato paese al quale sono legatissimo. Fagnano Olona è casa mia, la mia casa e ci torno appena posso perché lì risiedono i miei genitori».
Sulle piste della Valle Olona
Par di vedere Alessandro correre sulle piste della Valle Olona, magari quella che passa sotto il Castello di Fagnano in località Calipolis, fino a Castellanza. Pragmaticamente Alessandro apre il suo cuore: «La corsa è un hobby che prendo sul serio perché correre è fatica e la fatica ripaga quando sei soddisfatto di te stesso».
Atleta per caso
Un atleta quasi per caso dopo aver messo insieme qualche esperienza in altri sport. «Come penso sia per tutti i ragazzi il primo amore è il calcio (tifa Inter, ndr) ma, se devo essere sincero, non mi ha preso fino in fondo. Così ho cominciato a frequentare l’Atletica Cairatese e piano piano ho spiccato il volo fino ad atterrare oltre oceano, a New York».
Vuoi mettere: dalla Valle Olona alla Grande Mela per aprire il suo cassetto dei sogni.
«Quei 42 chilometri non sono stati solo una sfida con me stesso: sono stati 42 chilometri di godimenti e di partecipazione che restano indelebili per come sono stati vissuti». I bambini che lo sfioravano con le loro manine sono stati quasi un risarcimento alla fatica e al sudore. E adesso un po’ di riposo nel New Jersey, a casa della moglie: «Alexa è una persona speciale e devo ammettere che corre bene anche lei».
Mano nella mano
Marito e moglie con la stessa passione che viaggia con loro di qua e di là dall’America. La maratona di New York alle spalle, un mondo da scoprire davanti a loro. «Cinque anni fa ho ripreso a correre dopo un periodo in cui avevo rallentato. Adesso», dice Alessandro, «mi voglio dedicare alle Campestri e poi vederemo». Insomma, correre magari mano nella mano con l’amata Alexa verso nuovi orizzonti e nuovi traguardi con l’immagine della folla che lo incitava lungo le strade. Ma nel suo cuore c’è posto anche per le strade della Valle Olona, della sua Fagnano che per lui è il paese più bello del mondo.
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