CERVELLI IN FUGA
Da Uboldo a Londra... per lavorare
Andrea Fogliani è un ingegnere migrante in cerca di opportunità. E ha trovato il successo

In un periodo in cui si parla tanto di fuga dei cervelli dall’Italia all’estero, emblematico è il caso di Andrea Fogliani: classe 1990, uboldese “doc”, ha preferito migrare in Inghilterra per lavoro, tentando il tutto per tutto con una buona dose di coraggio e intraprendenza. Conosciuto a Uboldo per i suoi impegni associativi come Guardia ecologica volontaria e presidente dell’Asd Revolver di softair, dal 2019 vive a Londra, dove ha aperto uno studio di ingegneria e architettura. «Con l’avvento della pandemia ho inevitabilmente avuto più tempo per me e per sviluppare le mie passioni - racconta -. Da qui l’occasione di mettere nero su bianco le mie conoscenze nel campo delle strutture modulari. Sono quindi riuscito a pubblicare un libro con Amazon, “Container living”, che tratta la progettazione di case realizzate nei container».
Scelta londinese
Fogliani si è laureato in ingegneria civile e ambientale al Politecnico di Milano. Ha frequentato il corso di specializzazione in Building and Architectural Engineering, maturando allo stesso tempo numerose esperienze professionali, ottenendo menzioni d’onore e importanti riconoscimenti sul campo. Attualmente lavora a diversi progetti in Italia e nel Regno Unito.
Perché la scelta è ricaduta su Londra?
«I motivi sono tanti, uno su tutti la possibilità di svolgere il mio lavoro in un ambiente dove ancora le ditte si impegnano a insegnarlo e riconoscono uno stipendio concreto, congruo all’impegno profuso negli studi (in ogni settore). In Italia non è così: lo so perché l’ho vissuto per anni sulla mia pelle e non solo io (in tanti concorderanno). È un grande peccato perché l’Italia non ha sicuramente meno potenziale dell’Inghilterra, ma la mentalità del mero profitto e del tutto dovuto che pervadono il mercato del lavoro e del commercio italiano non lasciano spazio a uno sviluppo sano e florido».
Più opportunità
Secondo Fogliani in Italia serve un profondo cambiamento, senza il quale non c’è futuro: «Certo non un futuro che consenta una crescita sana per le nuove generazioni. La mia speranza è che più avanti tanti “esodati” di successo possano tornare e ribaltare la situazione, applicando quello che hanno visto e imparato fuori dall’Italia». Andrea ha scelto Londra perché lì hanno sede la maggior parte delle grandi compagnie di ingegneria e consulenza a livello mondiale: «Ho voluto puntare su realtà che potessero dare una spinta alla mia crescita personale e professionale».
Come sta vivendo la situazione Covid?
«Qui il Governo è sempre stato molto chiaro nelle direttive e nel modo di divulgarle. I servizi di controllo come centri tamponi, o adesso addirittura i tamponi a domicilio gratuiti, sono sempre stati efficienti e diffusi. Questa domenica avrò la mia prima dose di vaccino, poi si vedrà».
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