IN TRIBUNALE
Dai Giardini Sospesi al crac: «Gruppo Monferini a processo»
La Procura di Varese pronta a chiedere il rinvio a giudizio per quattro persone

Più di dodici anni fa sulla Prealpina la società Fim spa, nata mezzo secolo prima e diventata poi Fim srl, veniva descritta così: «Le sue realizzazioni immobiliari decorano passeggiate e scorci urbani di grande fascino, strappando al degrado immobili da far rinascere, in chiave accattivante ed ecocompatibile». Era l’epoca in cui si parlava molto del progetto dei "Giardini Sospesi" allora in corso di realizzazione a Masnago, ma nel “portafoglio” della società, nelle sue varie incarnazioni nel tempo, in precedenza c’erano stati anche il cosiddetto “Colosseo Bianco”, l’edificio circolare che accompagna la centralissima via Marcobi fino all’imbocco di via Veratti, il palazzo che ancora oggi ospita Coin e l’immobile in piazza Monte Grappa sede di negozi di abbigliamento. Non mancava però molto al crollo della società stessa, che avvenne nel 2017, quando i Tribunali di Milano e Varese dichiararono fallite Fim srl e diverse sue società satelliti.
Fissata l’udienza preliminare
Ora, otto anni dopo, la Procura di Varese procede anche penalmente per quei crac. È stata infatti fissata per metà maggio dal gup Niccolò Bernardi l’udienza preliminare che vedrà sotto accusa, principalmente per bancarotta fraudolenta, tre componenti della famiglia Monferini (Fim sta Finanziaria Immobiliare Monferini), Massimiliano, Matteo e Cristina (quest’ultima solo per alcuni dei sette capi d’imputazione), e un altro amministratore di diverse società coinvolte.
Distrazioni per 50 milioni di euro
Secondo il procuratore di Varese Antonio Gustapane, in relazione alla sola Fim srl, Massimiliano e Matteo Monferini, rispettivamente presidente del Consiglio di amministrazione e amministratore di fatto insieme al fratello, devono andare a processo perché avrebbero distratto dal patrimonio della società fallita quasi 30 milioni di euro e avrebbero anche esposto nei bilanci “fatti materiali non rispondenti al vero, in modo concretamente idoneo ad indurre altri in errore”. Come detto, i capi d’imputazione sono sette e gli altri sei sono riferiti alle società Femm srl (distrazione in questo caso che si presume superiore ai dodici milioni di euro), Viellepi srl (distrazione di 373mila euro), Varese Property srl (distrazione di quasi 4 milioni di euro), Fim Project srl (distrazione di quasi 600mila euro), Fim & Partners srl (distrazione di oltre 4 milioni di euro) e Tre srl (distrazione di un milione e mezzo di euro). Per un totale, dal punto di vista delle distrazioni, pari a oltre 50 milioni di euro. Tutti i fallimenti sono parti offese nel procedimento, quello Fim srl è anche parte civile con un’altra società, la Tga srl. I fratelli Monferini sono difesi dall’avvocato milanese Giuseppe Iannaccone, che è stato contattato dalla Prealpina e per il momento non ha rilasciato dichiarazioni.
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