IL FURTO
Dal liceo di Tradate spariscono trenta pc
Inevitabile il rallentamento nelle attività didattiche

Dall’open day all’open space, nel quale i ladri hanno fatto bisboccia. Ironia per stemperare lo sdegno di studenti, insegnanti e personale del Liceo “Marie Curie” di via Monsignor Brioschi saccheggiato dai ladri. Probabilmente il furto è accaduto fra la tarda serata di sabato e domenica. Il bottino è consistente, quasi 15mila euro, costituito dai computer usati dagli studenti. Dalle aule ne sono spariti circa 30. La scoperta ieri mattina, lunedì 13 novembre, quando le lezioni sono riprese dopo la pausa del fine settimana.
L’attività didattica legata all’uso dei computer ha subito rallentamenti e intoppi. Ora toccherà ai carabinieri della Tenenza, ai quali il personale della scuola ha sporto denuncia, avviare le indagini e risalire agli autori di un episodio che ha suscitato sgomento e rabbia per il luogo in cui è stato commesso.
Sotto la lente d’ingrandimento le modalità con cui i malviventi hanno agito. Indagini che si potrebbero circoscrivere alla scuola stessa e, magari, prendere il via dalla giornata di sabato quando l’istituto, una delle eccellenze, non solo della città, tenendo conto dei riconoscimenti a raffica che regolarmente riceve ogni anno, ha organizzato l’open day. Qualcuno ha approfittato dell’occasione per mettere a punto il suo piano criminoso? La risposta a chi di dovere ma le modalità con cui si sono svolti i fatti fanno pensare che i ladri abbiano agito a colpo sicuro e soprattutto indisturbati.
In questo momento il sistema di allarme, così è dato sapere e la circostanza è da confermare, sarebbe in qualche modo condizionato dai lavori in corso per ampliare gli spazi in una scuola che non riesce ad accogliere tutti coloro che vogliono avviare il ciclo di studi al “Curie”.
Purtroppo non è la prima volta che il Liceo viene preso di mira dai ladri, ma nelle precedenti incursioni erano state svuotate le macchinette del caffè e i distributori di merendine che avevano fruttato un bottino misero di poche decine di euro. Questa volta l’entità del furto assume una proporzione più significativa e soprattutto incide direttamente sull’attività della scuola.
«Non faccio commenti - le parole di Gianpaolo Residori, preside del “Curie” - ma sono arrabbiato, indignato e purtroppo senza mezzi per contrastare questa gente che non ha rispetto di un luogo che dovrebbe essere sacro». Il professor Residori ha anche infornato i suoi superiori su quanto è accaduto nella speranza che i 30 computer che hanno preso il volo possano essere presto rimpiazzati anche per non intralciare l’attività didattica. A questo punto la palla passa inevitabilmente nel campo della politica locale e soprattutto provinciale in quando le scuole superiori fanno direttamente campo all’amministrazione provinciale. Negli ambienti scolastici di via Monsignor Broschi sono stati captati commenti che fanno pensare: «Questa - riferendosi alla zona che ospita il “Curie” - assomiglia a un’oasi abbandonata a se stessa». E per questo abbandono non è esente neppure l’amministrazione Bascialla alla quale erano più volte arrivate segnalazione secondo cui il parcheggio del Liceo è al buio perché l’illuminazione pubblica non funzionava. Circostanze che, messe insieme, su cui riflettere e magari trovare in fretta una soluzione.
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