INQUINAMENTO
Dati allarmanti, paura Accam
Il comitato anti-inceneritore denuncia la crescita dei veleni registrata negli ultimi mesi: fate qualcosa
Sono pronti a prendersi degli allarmisti, come sempre. Ma i componenti del Comitato ecologico Inceneritore Ambiente di Borsano sono troppo preoccupati per starsene zitti.
Lo sono per colpa dei dati d’inquinamento dell’ultimo periodo e, ovviamente, puntano l’indice accusatorio contro Accam, l’impianto di smaltimento dei rifiuti che ha appena conquistato un prolungamento della propria attività per altri sei anni: doveva chiudere nel 2021, da poco i Comuni soci hanno spostato quel limite almeno fino al 2027.
Intanto i numeri registrati dalle centraline fanno sobbalzare il combattivo portavoce del gruppo, Adriano Landoni, il quale riferisce la situazione riscontrata: «La pubblicazione del report di novembre dell’inceneritore annuncia il preoccupante allarme per la salute, visto che si tratta di cifre relative agli inquinanti che sono in costante aumento». Ad esempio, «gli NOx, ovvero gli ossidi di azoto dannosi per la salute - sono cresciuti dai 61Nm3 del mese di aprile a 70,84 registrati di media nel mese scorso, con una punta giornaliera fissata anche a quota 74,6. Significa che ci stiamo avvicinando pericolosamente al limite massimo permesso dalla legge che è fissato ad 80 Nm3». Secondo il comitato, ciò sta accadendo «nonostante siano stati spesi 3 milioni e 500mila euro per installare nuovi filtri».
Ma non si tratta dell’unico elemento anomalo preso in rassegna: «I dati del HCl, cioè l’acido cloridrico, è passato dai 2.94 Nm3 di aprile, sino a una media di 5 e con un picco di 8,56 certificata ad ottobre scorso. Vuol dire che abbiamo verificato tecnicamente come tali livelli siano triplicati».
Al di là delle analisi di dettaglio, il punto è chiarissimo per gli ecologisti capitanati da Landoni, pronti a rilanciare la sfida nonostante le recentissime novità che hanno mortificato le loro speranze di veder sparire dalla vista i forni che bruciano le pattumiere: «Questi numeri sono preoccupanti perché in continua ascesa, arrivando ad essere tra i peggiori inquinatori della Lombardia. L’inceneritore di Borsano, oltre che essere già riconosciuto come il peggiore in tutta la regione a livello di efficienza energetica, si sta avvicinando al primato anche sul fronte dell’inquinamento. Busto Arsizio non merita questo disonore, siamo sempre stati all’avanguardia in tutti i campi e non possiamo permettere che si guadagni sulla salute della gente».
La speranza è che ci sia ancora spazio per un ripensamento rispetto alle strategie di smaltimento: «Facciamo appello sopratutto ai sette sindaci delle città nelle quali ci sono le ricadute inquinanti maggiori, e a tutti i sindaci che amano la salute e l’ambiente. Si ricordino che l’impianto è vecchio, ormai abbiamo visto di tutto negli anni, dagli incendi al malaffare. Noi cittadini non ci sentiamo certo garantiti dalla presenza dell’azionariato pubblico, quindi chiediamo la sostituzione dei vertici della società con degli specialisti, considerando che la gestione è stata caratterizzata da continui stop per guasti e a dati inquinanti cresciuti. Bisogna fare qualcosa prima che sia troppo tardi».
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