ECONOMIA
Daverio, Gruppo Goglio: «Essere green fa la differenza»
L’azienda, negli ultimi due anni, ha ridotto del 40% l’uso di acqua di pozzo. «L’attenzione all’ambiente oggi viene valutata anche dalla clientela»

La situazione internazionale è poco confortante, all’insegna dell’incertezza, l’economia di casa nostra viaggia con il freno tirato, ma le imprese varesine non si fanno intimorire. Al contrario di quanto si potrebbe pensare, anche nel 2023 non hanno mai smesso di investire. Lo certifica il centro studi di Confindustria Varese nell’annuale indagine sugli investimenti dell’industria varesina. Risultato: il 76% delle imprese rispondenti al sondaggio ha dichiarato di aver fatto almeno un investimento nel corso del 2023. Nella maggior parte dei casi (51%) gli investimenti si sono rivelati superiori, nel 26% uguali e nel restante 23% inferiori rispetto all’anno precedente. Al primo posto si confermano la sostituzione e l’ammodernamento di impianti aziendali, seguono l’ampliamento delle capacità produttive e gli investimenti immateriali, ad esempio destinati alla ricerca e sviluppo e ai brevetti. Di importanza sempre crescente le tematiche relative alla sostenibilità. Sono state pari a una quota del 46% le realtà che hanno portato a segno investimenti sostenibili nel 2023.
Lo ha fatto anche Goglio (leader mondiale nel packaging flessibile, con sede centrale a Daverio), «perchè la sostenibilità - spiega Giorgio Soldarini, direttore HSE e Ingegneria Impianti - è diventato ormai un requisito determinante anche nei rapporti con i clienti e ci permette di fare la differenza sul mercato». Le cifre che ogni anno il gruppo varesino mette in campo variano tra gli otto e i dieci milioni di euro, che vengono- per così dire - distribuiti su fronti differenti. «Quello della sostenibilità è un percorso che prosegue negli anni - spiega Soldarini - e che si concentra su risparmio energetico, riduzione di emissioni di CO2 e riduzione di consumi di energia».
Va detto che Goglio è partita da lontano. Nel 1975 è stata la prima al mondo a realizzare un impianto per il recupero del solvente. «Non c’erano direttive europee nè leggi italiane - afferma il manager - ma l’attenzione all’ambiente da parte nostra c’era già». Orgoglio varesino, dunque che ha portato l’azienda a realizzare un impianto di cogenerazione, ma anche a ridurre del 40 per cento, negli ultimi due anni, l’uso di acqua di pozzo. E non si tratta di poca cosa, considerando che l’azienda utilizza circa 70mila metri cubi di acqua all’anno. «Tra il 2022 e il 2023 - sottolinea ancora Soldarini - abbiamo ridotto del 38% l’energia termica dello stabilimento».
La strategia, dunque, è chiara. Gli investimenti non si concentrano su un unico singolo progetto ma vengono distribuiti su più fronti in modo da ottenere un efficientamento progressivo. E il lavoro, ovviamente, è già stato avviato anche per il 2024. «Noi abbiamo un partner energetico (Eon ndr.) - anticipa Soldarini - con cui stiamo sviluppando un piano organico per la riduzione di emissioni di CO2. Siamo al lavoro e ancora in fase di definizione ma si tratta di interventi importanti».
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