A VARESE
De Gregori canta Dylan

«Ho cominciato a cantare le canzoni di Dylan da ragazzino in cameretta, ora poterlo fare su un palco da professionista, con una band, è il sogno di una vita che si realizza». Lo spiegava Francesco De Gregori nel backstage dell’Atlantico di Roma, alla fine della prima tappa del suo «Amore e furto tour 2016», messo in piedi attorno all’album «De Gregori canta Bob Dylan - Amore e furto», uscito a ottobre e già disco di platino, undici canzoni dell’autore di «Blowin’ in the wind» tradotte e reinterpretate da De Gregori. Ogni concerto del tour, che passa anche da Varese, è naturalmente un caso a sé, ma certo deve essere magico assistere all’incontro fra il popolo dei personaggi, imperfetti, veri, visionari, feriti e rinati del menestrello di Duluth con quelli del Principe. «Volevo che il repertorio dylaniano fosse in una capsula, un isolamento nobile», ha detto De Gregori sotolineando l’attualità dei testi del suo modello: «Quando hai uno sguardo alto e puro come quello di Dylan, dici cose che continuano a coincidere con la realtà intorno. Per questo sarei contento se parte del pubblico, venuto per me, scoprisse Dylan. Come molti mostri sacri, non è veramente conosciuto». Naturalmente il concerto ha anche una parte «degregoriana» che a Roma è stata aperta dall’emozionante omaggio a Pasolini di «A pa’» e poi continuata con «Generale», «In onda», «Cose», «Titanic», «I muscoli del capitano», «L’abbigliamento di un fochista», «La storia», «Gambadilegno a Parigi», «La donna cannone» e «Buonanotte fiorellino». «Mi piaceva includere pezzi che faccio raramente, salvaguardando i classici che il pubblico aspetta e che amo fare. Mi diverto sempre con canzoni come La donna cannone o Generale. Ma volevo fare anche qualche piccola sorpresa». La scaletta dei suoi pezzi cambierà tutte le sere, «ma A Pa’, ad esempio, penso rimarrà. Mi piace cominciare così. L’ultima volta l’avevo cantata in tour con Dalla, mi aveva convinto lui a rifarla». Per De Gregori questo disco e questo tour «sono un punto nobile della mia carriera, accolto con benevolenza dal pubblico e dalla critica. Non so cosa potrà venire dopo, a volte è più facile ripartire da insuccesso, ma ora non ci voglio pensare». Ad accompagnarlo sul palco Guido Guglielminetti (basso e contrabbasso), Paolo Giovenchi e Lucio Bardi (chitarre), Alessandro Valle (pedal steel guitar e mandolino), Alessandro Arianti (hammond e piano), Stefano Parenti (batteria), Elena Cirillo (violino e cori), Giorgio Tebaldi (trombone), Giancarlo Romani (tromba) e Stefano Ribeca (sax).
Martedì 5 aprile al teatro Ucc di Varese, piazza Repubblica, ore 21, biglietti da 34,50 a 57,50 euro, info 0332.247897, www.ticketone.it.
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