IN TRIBUNALE
Delitto Maltesi, confermato ergastolo a Fontana
Sentenza dei giudici dopo l’annullamento in Cassazione

Ergastolo per Davide Fontana, il bancario milanese di 46 anni che l’11 gennaio del 2022 uccise a martellate la ventiseienne di Sesto Calende Carol Maltesi nell’appartamento di quest’ultima a Rescaldina.
Questa la sentenza emessa oggi pomeriggio, giovedì 15 maggio, dalla seconda Corte d’Assise di Milano (presidente Renata Peragallo, a latere Federica Centonze), che erano stati chiamati in causa dalla sentenza di annullamento della Corte di Cassazione del settembre scorso.
I giudici dell’appello hanno giudicato sussistente l’aggravante della premeditazione a carico dell’imputato e, in ragione proprio di questa aggravante, lo hanno condannato al «fine pena mai». Come aveva del resto sollecitato al termine della propria requisitoria la sostituta procuratrice generale Simonetta Bellaviti, che ha spiegato come Fontana nutrisse una sorta di dipendenza patologica e fisica nei confronti della vittima, che voleva “possedere” e che non accettava potesse avere una vita lontano da lui.
Fontana è stato condannato, oltre che per omicidio volontario, anche per la distruzione e l’occultamento del cadavere della giovane. Dopo averla ucciso, Fontana la fece a pezzi, per poi disperderne i poveri resti in una scarpata in un bosco in provincia di Brescia. Resti che furono trovati a fine marzo. Quanto alla difesa, sostenuta dall’avvocato Stefano Paloschi, aveva concluso dopo un’arringa di quasi due ore e mezzo chiedendo affinché fosse esclusa l’aggravante della premeditazione e concesse le circostanze attenuanti generiche.
Come era già successo con la sentenza della Corte d’Assise di Busto Arsizio del 17 luglio del 2023 che aveva invece condannato l’imputato, reo confesso, a 30 anni di reclusione. A parere del difensore, quello di Fontana sarebbe stato un dolo d’impeto. A muoverlo un incontrollabile impulso violento.
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