VECCHIA ITALIA
Le nascite in calo e l’onda degli immigrati “alla conquista” del Varesotto
La discesa demografica italiana sta mettendo a rischio anche le imprese. Aumentano gli stranieri in provincia (quasi 75mila), al top gli albanesi

Per salvare il Paese c’è bisogno di persone in età di lavoro perché in Italia si fanno sempre meno figli. Servono più immigrati per contenere il debito. Lo dice il Def, il documento di economia e finanza predisposto dal ministro Giancarlo Giorgetti, snodo fondamentale per il governo di centrodestra di Giorgia Meloni. L’immigrazione, insomma, garantisce un gettito contributivo e fiscale in grado di tenere in piedi lo Stato, a patto che i lavoratori abbiano contratti regolari.
LA SITUAZIONE NEL VARESOTTO
Rispetto a questi fenomeni come si pone la provincia di Varese? Abbiamo cercato di ricostruire il quadro complessivo partendo dalla presenza straniera che è in continuo aumento (quasi 75mila persone nel Varesotto) e che ha come epicentro Gallarate dove il 15,1 per cento di popolazione è straniera. L’etnia più presente è quella albanese ma le storie che raccontiamo sono di asiatici ed africani che si sono rimboccati le maniche e si sono ritagliati un ruolo nel tessuto produttivo provinciale. Poi abbiamo preso in esame le misure messe in atto da Confindustria per salvaguardare la genitorialità (non solo straniera) così da creare il ricambio, mentre gli esperti ci hanno spiegato perché ispirarci al modello tedesco.
Sull’edizione cartacea di oggi, sabato 22 aprile, della Prealpina, speciale di quattro pagine con numeri, approfondimenti e testimonianze
© Riproduzione Riservata