LA MOSSA DEL COMUNE
Busto, denunce per l’orto abusivo
Quattro famiglie avevano fatto propri alcuni appezzamenti di terreno demaniale

A sentire loro, non che si aspettassero un’attestato di benemerenza, ma almeno un riconoscimento quello sì. Invece, a cogliere tra capo e collo quattro famiglie che abitano nel rione Sant’Anna è stata una querela per appropriazione indebita. A formalizzarla è stato il Comune di Busto Arsizio, che ha inteso così risolvere una situazione di palese abusivismo che si protraeva da anni, ossia da quando i quattro avevano appunto fatto propri alcuni appezzamenti di terreno demaniale in via Comerio, per farci il classico orto:
Stop al degrado
«Sì, secondo il Comune siamo dei semplici abusivi, ma bisogna anche considerare che il nostro intervento ha fatto sì che quei terreni si riqualificassero e venissero salvati dal degrado in cui sarebbero piombati, peraltro in una zona sensibile del rione, dove abbiamo delle scuole vicine. Tant’è vero che spesso avvistiamo ratti e bisce che corrono e strisciano per i prati e quando capita non restiamo con le mani in mano, ma li scacciamo anche per evitare degli inconvenienti ai bimbi che frequentano la scuola», afferma Francesco detto Franco Cascio (nella foto), che insieme ad altre tre persone è stato colto in prima persona dal provvedimento. Cascio è peraltro molto noto nel quartiere, dove da anni tira le fila di un comitato spontaneo che fa da tramite tra l’amministrazione comunale e i bisogni del rione. Perciò è più incline a sentirsi un volontario che un abusivo, anche se un’autorizzazione vera e propria non è mai stata rilasciata: «È vero, però noi l’avevamo richiesta ai nostri tempi e abbiamo anche raccolto più di recente delle firme a corredo di una seconda richiesta perché si facessero degli orti cittadini da attrezzare anche qui a Sant’Anna, come è successo altrove, a Borsano per esempio».
Nessuna risposta
«A tali richieste - continua Cascio - invece non ha fatto seguito alcuna risposta da parte del Comune, fino alla querela che davvero non ci sembrava il caso. Alla fin fine noi siamo dei volontari che abbiamo tenuto pulita e riqualificata una zona altrimenti abbandonata a se stessa», insiste Cascio, che tuttavia dei passi in direzione di una conciliazione più pacifica li ha pure registrati successivamente alla denuncia. «In particolare l’assessore Giorgio Mariani si è dimostrato ragionevole e comprensivo della situazione. Ci ha convocati di remoto e ci ha detto che possiamo restare insediati nei nostri orti fino alla fine del raccolto per poi decidere come risolvere il problema».
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