FESTIVAL
Dodici Sanremo. In punta di dita
Chicco Gussoni da Busto Arsizio e la sua chitarra sono ormai “veterani” della manifestazione canora

Ormai è un habitué del Festival: anche quest’anno a Sanremo rivedremo il chitarrista bustocco Chicco Gussoni, che oltre a far parte da molti anni dell’Orchestra Rai del Festival, ha lavorato con tanti grandi nomi: da Franco Battiato a Biagio Antonacci (solo per citarne alcuni), fino al recente tour di successo con Nek, Max Pezzali e Francesco Renga.
Dunque tornerà a Sanremo, sempre nell’Orchestra...
«Sì, ricoprirò il ruolo che ho sempre avuto, quello di chitarrista dell’orchestra, per la dodicesima volta. Lo scorso anno ho dovuto rifiutare l’ingaggio in quanto sono stato in tournée con il trio Nek-Pezzali-Renga dal dicembre 2017 a luglio 2018».
Come vi state preparando?
«Abbiamo iniziato le prove a Roma il 2 gennaio. Le fasi di preparazione sono solitamente 2: la prima parte di prove viene fatta a Roma presso una struttura Rai per circa 2 settimane, dove iniziamo a familiarizzare con i brani (ricordo che sono inediti e quindi mai ascoltati prima) e con tutte le altre parti musicali del Festival (sigla, stacchetti, ingressi musicali per gli ospiti). Poi tutta l’orchestra si trasferirà a Sanremo direttamente al Teatro Ariston per circa 3 settimane, dove si inizieranno le prove con i cantanti in gara, gli ospiti e i conduttori».
Com’è una giornata tipo nel periodo sanremese?
«L’orchestra è impegnata tutto il giorno, solitamente durante le settimane precedenti al festival dalle 10 alle 21, ma a volte si arriva a provare anche dopo cena. Diciamo che dobbiamo essere a disposizione, i cambi di scaletta sono spesso improvvisi».
Ha collaborato con diversi grandi nomi del panorama nazionale e internazionale, di recente con chi?
«Ad agosto sono stato chiamato da Claudio Baglioni per il suo tour che festeggia i 50 anni di carriera, una produzione faraonica con 22 musicisti, 30 ballerini e 100 figuranti. Abbiamo fatto 28 concerti nei palasport più importanti d’Italia e 3 date all’Arena di Verona; il tour riprenderà a marzo 2019, dopo l’impegno sanremese, con un’altra trentina di date in Italia e all’estero».
C’è qualche aneddoto curioso che ci può raccontare?
«Da anni collaboro con un importante produttore/autore italiano nato nella nostra provincia, Luca Chiaravalli. Ogni anno mi chiama a realizzare alcune parti di chitarra nei brani da lui prodotti per il festival, in quanto sembra che io gli porti bene: quindi, per non interrompere questa tradizione, anche quest’anno ho collaborato nei brani di Nek “Mi farò trovare pronto” e Paola Turci “L’ultimo ostacolo”. Luca le chiama parti “cabala”, parola che significa “arte che presume d’indovinare il futuro per mezzo di numeri, lettere, segni”….e io aggiungo anche note musicali».
Quali sono i posti più importanti dove ha suonato nell’ultimo anno?
«L’Arena di Verona. Ho suonato sia con Claudio Baglioni che con Nek…. È un posto magico ed è sempre emozionante ritornarci».
Farà qualche concerto in provincia di Varese?
«Al momento non ho impegni nella nostra provincia, tutte le date future sono in città con strutture più capienti vista la grande richiesta di biglietti, e con Claudio Baglioni è sempre tutto esaurito. Ritorneremo a Milano ad aprile per altre 2 date al Forum di Assago (3 le abbiamo già fatte nella prima parte del tour), ma potrebbero aggiungersene altre, speriamo a Varese. Purtroppo anche con il mio progetto discografico “I Am” non ho eventi a breve, mancano i locali dove poter fare musica dal vivo e spesso diventa difficile fare una programmazione che s’incastri con tutti gli impegni di tour».
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