IL PRETE SPACCIATORE
Don Stefano lascia il carcere
Era in cella da venerdì 11 luglio, accusato di spaccio. Accolto in un "luogo protetto" in Umbria
Arresti domiciliari per don Stefano Cavalletti. Il parroco di Carciano, in cella a San Vittore da venerdì 11 luglio per detenzione di cocaina ai fini di spaccio, è stato scarcerato nel tardo pomeriggio di venerdì 1 agosto.
E' stato lui stesso a informare, via telefono, il suo avvocato Monica Rossi, che lo è andato a prendere nel carcere milanese per accompagnarlo nella struttura protetta - pare in Umbria, in provincia di Perugia - individuata dal vescovo di Novara, monsignor Franco Giulio Brambilla, per gli arresti domiciliari. Un luogo dove il sacerdote potrà "curare le sue ferite e ricostruire la sua umanità", come aveva annunciato ai parrocchiani durante la messa da lui stesso celebrata a Carciano domenica 20 luglio.
"Per don Stefano - aveva spiegato il vescovo - sarà necessario un lungo cammino di ripresa per una vita umana armonica e in pace con se stesso. Noi staremo vicini a lui con la preghiera che si deve a una persona da cui molti riconoscono di aver ricevuto del bene. Infine, dovremo interrogarci e camminare tutti insieme, perché non si ripetano più situazioni tanto gravi. Per tutto questo prego intensamente con voi e con tutti i sacerdoti e le comunità della nostra Diocesi".
Don Stefano era stato arrestato durante un coca-party in un appartamento di piazza Angilberto II a Milano e aveva poi ammesso, davanti al gip, di fare uso di droga per curare la depressione di cui soffriva dopo la condanna in primo grado per truffa. Davanti ai giudici del Riesame, l’avvocato Rossi aveva discusso la richiesta di una misura cautelare meno restrittiva, richiesta accolta venerdì 1 agosto dai giudici. Il legale si riserva di commentare dopo aver letto gli atti che hanno spinto i giudici del Riesame a rivedere la decisione del gip (che lo aveva lasciato in carcere ritenendo che ci fosse il rischio di reiterazione del reato), evidentemente accogliendo almeno in parte la linea della difesa.
Altro servizio sulla Prealpina in edicola sabato 2 agosto
© Riproduzione Riservata