MAXI OPERAZIONE
Droga dalla Spagna: arrivava anche nel Varesotto
Smantellati dalla Guardia di Finanza di Torino due gruppi criminali che operavano in varie regioni. Fiumi di hashish fino a Lonate Pozzolo e Vanzaghello

Fiumi di hashish. Dal Marocco alla Spagna e a Torino e dal capoluogo piemontese a Lonate Pozzolo e a Vanzaghello. Così da poter rifornire le piazze di spaccio della provincia di Varese e del milanese. È quel che emerge dalle carte dell’inchiesta del nucleo di polizia-economico finanziaria della Guardia di Finanza di Torino, coordinata dalla Direzione Distrettuale di Torino, sfociata ieri nell’esecuzione di 13 arresti a carico di altrettanti marocchini in Piemonte, Veneto e Puglia, ora tutti accusati di associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti. Traffico in grande stile.
CENTRO D’INTERESSI A TORINO
In particolare, il primo dei due citati gruppi è risultato caratterizzato da un’organizzazione stabile e ben delineata, dotata di notevoli risorse strumentali ed economiche e capeggiata da un quarantaquattrenne di nazionalità marocchina. Lui aveva la propria principale base logistica e il centro degli interessi a Torino e provincia, dove sono risultati dislocati i più importanti depositi utilizzati per i traffici illeciti, con qualificati contatti anche in territorio friulano, dove sono state realizzate cessioni di sostanze stupefacenti ed era ubicato un ulteriore deposito a Pordenone. Il sodalizio vantava anche ramificazioni in Veneto, nelle province di Venezia e Treviso.
FORZA ECONOMICA
La significativa forza economica di tale gruppo criminale è emersa, nel corso delle indagini, dalla possibilità di impiegare numerosi autoveicoli (di proprietà o noleggiati) per il ritiro e il trasporto della droga e del denaro guadagnato con i traffici. La banda riusciva afinanziare nuove importazioni e a sopportare le ingenti spese per il suo occultamento e trasporto nonostante gli ingenti sequestri di stupefacenti subiti.
LONATE POZZOLO E VANZAGHELLO
Anche il secondo gruppo interessato dalle indagini, guidato da un quarantottenne, è risultato radicato a Torino e provincia, con collegamenti con la provincia di Pisa, Lonate Pozzolo e Vanzaghello. I fornitoritrasportavano lo stupefacente con veicoli modificati e dotati di appositi doppi fondi e rifornivano i propri omologhiche poi, a loro volta, provvedevano a inondare di hashish le varie piazze di spaccio lombarde.
Secondo le ipotesi investigative, si tratterebbe di un’articolazione territoriale, dotata di una sua autonomia operativa e assai strutturata che fa parte di una ben più ampia organizzazione transnazionale, operante in Spagna e destinataria dei proventi delle attività di spaccio, come rilevato, tra l’altro, mediante la ricostruzione di alcuni trasferimenti di denaro illeciti in Spagna avvalendosi dell’intermediazione di alcuni cinesi.
AFRICA E SPAGNA
I due sodalizi criminali smantellati sono risultati accumunati dalle ingenti risorse economiche impiegate (derivanti da traffici illeciti), dall’utilizzo di collaudati sistemi per rendere riservate le comunicazioni tra i componenti, dalla capacità di organizzare operazioni funzionali all’acquisto, custodia, detenzione e trasporto della droga, approvvigionandosi principalmente in nord Africa e introducendola sul territorio nazionale attraverso la Spagna.
Nel corso dell’operazione snodatasi tra il 2022 e il 2023 sono stati sottoposti a sequestro, in più occasioni, circa 460 chili di hashish, oltre a circa 500 grammi di cocaina e a un chilo di marijuana. Se vendute al dettaglio, avrebbero fruttato un introito illegale di 11 milioni di euro.
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