A SCUOLA
I violenti ora chiedono aiuto
Continua l’effetto Giulia (Tramontano e Cecchettin). In cura giovani maltrattanti. Il dato emerge dall’assemblea del liceo scientifico Ferraris con Amico Fragile
«Ho dato uno schiaffo alla mia ragazza». «Ho perso le staffe, non può lasciarmi». L’Sos viene da (giovani) uomini. Chiedono aiuto a Amico Fragile che si occupa di chi subisce violenza ma anche di chi la perpetra. «Cominciano ad arrivare, chiamano loro, i maltrattanti, o vengono segnalati, spesso sono ragazzi di poco più di 20 anni», dice Cristina Mastronardi psicoterapeuta responsabile dell’area psicologica di Amico Fragile Odv-Ets a Varese, a margine dell’incontro avuto con gli studenti del liceo scientifico Ferraris sui temi del bullismo e della violenza di genere.
COMPRENDERE PERCHÉ
Una iniziativa organizzata dai rappresentanti di istituto (Federica Masotti, Matteo D’Anna e Giacomo Gagliardi) con la dirigenza del liceo e che dimostra come abbia lasciato il segno l’effetto Giulia (Tramontano e Cecchettin) e i processi che si sono conclusi in questi giorni con la condanna all’ergastolo degli autori degli omicidi. C’è voglia di capire, di ascoltare chi con la violenza si confronta ogni giorno perché cerca di aiutare le vittime e anche i carnefici.
DOMANDE ANONIME FORTI
I rappresentanti di istituto hanno raccolto domande anonime da parte degli studenti. Alcune, fanno accapponare la pelle. «Se dopo una violenza sessuale voglio abortire ma non voglio dirlo ai miei genitori, che cosa faccio?». «Come posso superare una relazione tossica e lasciare andare il partner?». La psicologa Mastronardi ha modulato gli incontri per quasi 1400 studenti a seconda della loro età. «Nella vita non si può avere tutto ciò che si vuole - ha detto -, bisogna accettare il fallimento». La psicologa ha spiegato che «i ragazzi devono sapere che possono chiedere supporto, devono imparare a riconoscere i segni della violenza che sono insiti nelle prime relazioni con forme di controllo e possesso». Iperpossessività che almeno una decina di ragazzi con non più i 25 anni, negli ultimi mesi, hanno riconosciuto, chiedendo aiuto ad Amico Fragile.
L’ESEMPIO COSTRUTTIVO
Al Ferraris, invece, si respira aria di buone prassi e di esempio illuminato di educazione civica. «L’idea di fare cultura e fare prevenzione è maturata già lo scorso anno - dice il dirigente Marco Zago -. L’unico modo di affrontare il problema del femminicidio e della violenza in generale è l’educazione e la prevenzione, nelle scorse settimane per esempio i ragazzi hanno visto il film “Il ragazzo dai pantaloni rosa”».
RELAZIONE TOSSICA
Riconoscere i segnali di una relazione tossica è dunque importante. «La violenza va trattata anche a scuola in modo di compensare o aggiungere ciò che non viene detto abbastanza nelle famiglie - il commento dei rappresentanti di istituto -. Abbiamo voluto accendere ancora i i riflettori sul tema della violenza in tutte le sue sfaccettature».
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