EDILIZIA
Varese: «Emergenza sfratti»
Protestano i sindacati e le associazioni degli inquilini

Una vera e propria emergenza abitativa. Migliaia di sfratti sono in esecuzione, affitti e prezzi delle case continuano ad aumentare, decine di migliaia, in tutta la Lombardia, le domande di assegnazione di una casa popolare, e ancora Regione e Comuni che diminuiscono l’offerta di alloggi e popolari a canone sociale. Questi e altri i fronti aperti che hanno spinto Cgil Lombardia, Cisl Lombardia, Uil Lombardia, Sunia, Sicet, Uniat e Unione Inquilini a organizzare domani, davanti a Palazzo Lombardia, a partire dalle 16, un presidio per chiedere un cambio di rotta sulle politiche per l’edilizia residenziale pubblica, tutelando persone e famiglie che ne hanno diritto.
VULNERABILITA’ ABITATIVA
«Negli ultimi mesi i casi di vulnerabilità abitativa che si presentano ai nostri sportelli sono cresciuti in modo esponenziale. Un problema diventato esplosivo, in particolare, a causa degli sfratti esecutivi in corso», spiega Andrea Cazzolaro, funzionario del sindacato inquilini Sunia di Varese. Un’emergenza che sindacati inquilini e confederali porteranno all’attenzione del Pirellone. «È prevista, nel triennio 2024-2026, la vendita di case popolari per un ricavo complessivo di quasi tre milioni di euro», continua Cazzolaro. «Nella nostra provincia, esclusa Tradate - interviene Matteo Dominioni, responsabile Sicet per Varese e Como - le domande nel bando 2023 per alloggi Aler sono state 1.484 e l’anno prima ne sono stati assegnati appena 258». Dunque sono mediamente il 17-18% le domande che ottengono l’assegnazione.
ALLOGGI INAGIBILI
«Non solo - prosegue il responsabile Sicet -: nella provincia di Varese, per carenza di manutenzione o in ristrutturazione effettuata nel 2023, gli alloggi inagibili sono oltre mille. Una cosa scandalosa a fronte di circa 1.500 famiglie in difficoltà economica che chiedono un alloggio pubblico». L’emergenza casa, che si assomma a un aumento delle povertà, denunciano Sunia e Sicet, porta molti cittadini addirittura a rinunciare a fare richiesta dell’alloggio popolare. E poi il patrimonio edilizio pubblico si sta assottigliando non solo per la vendita di appartamenti, ma anche perché parte degli alloggi oggi viene riservata ad alcune categorie professionali, come insegnanti, infermieri, forze dell’ordine.
PROGRAMMI LUNGIMIRANTI
Una situazione complessiva a cui si deve rispondere con programmi sostanziosi e lungimiranti di edilizia pubblica. Come dicono i sindacati, si tratta di un costo, ma porta a un patrimonio che resta. E poi è necessario monitorare di più e meglio, attraverso gli Osservatori regionali e provinciali, il patrimonio pubblico esistente e le sue reali condizioni, soprattutto in quelli che i sindacati definiscono i Comuni «a più alta tensione abitativa»: Varese, Busto Arsizio, Tradate, Saronno, Fagnano Olona, Malnate e Caronno. Per i sindacati la soluzione del problema casa «Non è questione di risorse, ma di volontà politica».
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