GRAFICA
Enzo Cucchi e gli strati dell’animo

Un artista visionario ma attaccato alla terra, al segno potente che ricorda quello del vomere nel campo, assoluto e violentemente sincero, con l’istinto guidato dalla memoria di un vissuto arcaico, primordiale. Enzo Cucchi espone a Chiasso mezzo secolo di sperimentazione grafica, di dedizione totale all’opera, una sessantina di lavori comprendenti un ciclo di nuove incisioni inedite di piccolo formato, realizzate per la mostra e prodotte dalle edizioni Lithos di Como fondate dall’amico Alfredo Taroni, oltre a grafiche ad acquaforte, litografia e serigrafia di grande formato, schizzi, disegni e oltre un centinaio degli amatissimi libri d’artista.
Cucchi, nato nel 1949 a Morro d’Alba, piccolo paese agricolo nel cuore della provincia di Ancona, considerato uno dei più abili disegnatori della sua generazione, si avvicinò alla pittura da autodidatta, sperimentando nuovi linguaggi senza perdere di vista del tutto la tradizione. Con Sandro Chia, Francesco Clemente, Nicola De Maria e Mimmo Rotella ha fatto parte della corrente che Achille Bonito Oliva denominò Transavanguardia, apportando una componente visionaria ma anche forti echi di cultura popolare contadina.
«Enzo Cucchi, cinquant’anni di grafica d’artista», curata dal figlio Alessandro e da Nicoletta Ossanna Cavadini, direttrice del museo, riassume la sua attività a partire dagli anni Settanta, culminata, tra il 1992 e il ‘94, con la decorazione della chiesa di Santa Maria degli Angeli, progettata da Mario Botta sul monte Tamaro. Artista poliedrico e «multimediale», Cucchi ha lavorato anche per il teatro, disegnando tra l’altro le scene per la «Bottega fantastica» di Rossini e Respighi per il Rossini Opera Festival 1982 e per «Tosca» al Teatro dell’Opera di Roma.
Ma la singolarità di Cucchi è la sua passione per il libro d’artista, che lo ha portato ad avere diverse collaborazioni con scrittori e poeti quali Paolo Volponi, Goffredo Parise o Giovanni Testori, e in mostra non mancano splendidi esempi del suo fare «artigiano», opere progettate ed eseguite con accurata scelta di materiali, seguite dalla carta alla stampa finale.
«Lo stesso Enzo Cucchi ha immaginato l’esposizione costituita da una spina dorsale di libri d’artista, libri oggetto e documenti grafici e da una dentatura costituita dalle nuove serie di incisioni, il tutto fatto di carte, inchiostri, acidi e pietre. Questa è per Cucchi un’occasione mirata a livello tematico-antologico per mostrare tutta la bellezza espressa nelle varie tecniche di stampa dagli anni Settanta ad oggi», si legge nella presentazione della mostra.
«Enzo Cucchi» - Chiasso, Spazio Officina, via Dante Alighieri 4, fino al 23 luglio da martedì a venerdì 14-18, sabato e domenica, 10-12 e 14-18.
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