IL REPORTAGE
Era il Club Conti. Oggi è il Titanic varesino
ESCLUSIVO Viaggio nella struttura rimasta al 15 luglio 2009, quando il nubifragio ne provocò l'allagamento. Distruggendo tutto quel che si trovava al suo interno. Il proprietario: ripartire? Servono 2,8 milioni di euro ma non abbiamo ricevuto un centesimo

Un quarto d'ora d'acqua violentissima, dopo ore di pioggia, e l'orologio della sala fitness bloccato sulle 8.45 dal 15 luglio 2009.
Civico 54 di via Crispi, Varese, quasi tre anni dopo.
Leonardo Conti visita la sede inagibile del suo Club per
far lavorare i periti assicurativi. E' assicurato solo uno dei due condomini che stanno sopra la struttura di circa cinquemila metri quadrati,
incluso il posteggio.
La "palestra" deluxe accoglieva un migliaio di abbonati, riservando loro un trattamento di prim'ordine. Oggi la struttura è inagibile: invasa da detriti, il tempo dentro s'è fermato. Come nel Titanic.
Solo che il Club Conti non è dovuto finire contro un iceberg per sprofondare nel mare. Gli è bastato trovarsi accostato a un fiume che per la maggior parte dell'anno pare un rigagnolo. Il Vellone.
Se va bene, il Club Conti recupererà una cifra per ripagare
alcuni muri danneggiati allo stato del nubifragio. Una goccia infinitesima nel
mare dei 2,8 milioni di euro che servirebbero per far ripartire
l'attività. Quel mare avrebbe bisogno dei risarcimenti statali per calamità
naturali.
Risarcimenti allora promessi dalle istituzioni.
Gli stessi che
attende Alexandra Bacchetta - l'imprenditrice alberghiera che dal 26
marzo sta attuando lo sciopero della fame per protesta - e per i
quali la Regione Lombardia non ha più ricevuto notizie da Roma. Le
priorità per la Protezione civile nazionale, in quel 2009, furono altre:
da Messina al Veneto, dalla Calabria alla Lunigiana.
Varese e i quaranta
milioni di euro di danni complessivi lamentati da attività produttive (10 milioni
di euro) e privati (30 milioni di euro) è stata cancellata con un burocratico colpo di penna.
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