MORTE DI MARISA MALDERA
«Ergastolo a Piccolomo»
L’ha invocato il sostituto procuratore Omboni al termine della requisitoria. Sentenza il 19 gennaio

L’accusa non crede all’autodifesa di Giuseppe Piccolomo e invoca il massimo della pena per l’imputato, già condannato per il tristemente celebre delitto delle “mani mozzate” del 2003. Il sostituto procuratore Maria Grazia Omboni tira dritto e, al termine della sua requisitoria , formalizza la richiesta di ergastolo nei confronti di “Pippo”, accusato di aver ucciso, nel 2003, la prima moglie Marisa Maldera.
«Non sono un orco», si era difeso una settimana fa Piccolomo nell’aula di tribunale davanti alle sue figlie. L’imputato ha negato di avere ucciso la moglie e ha voluto parlare con la formula delle spontanee dichiarazioni per dire che no, lui non c’entra nulla.
Ma il pm non ha creduto alle sue parole. Dopo la replica delle difese, l’udienza si è chiusa con il rinvio al nuovo anno. A quel punto parola alla corte, che si riunirà in Camera di consiglio per emettere la sentenza nel corso della prossima udienza fissata al 18 gennaio 2019.
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