L’INCONTRO
EsaBac, studenti varesini a Roma
Delegazione di istituti del territorio al Prix Goncourt des Lycéens
«La letteratura è libertà, libertà di costruire il proprio immaginario e il proprio giudizio sul mondo, ed è condivisione e riconoscimento dell’altro. Proprio le cose che la guerra attacca. Per questo è così importante essere qui a parlare di libri, e lo è tanto più perché a farlo sono i giovani».
Così l’ambasciatore di Francia in Italia, Christian Masset, ha accolto qualche giorno fa gli studenti delle sezioni EsaBac (il doppio diploma di istruzione secondaria superiore italo-francese) di tutto il Paese che hanno partecipato con le loro recensioni e il loro voto alla “scelta dell’Italia” del Prix Goncourt des Lycéens, una ramificazione dedicata ai giovani del più prestigioso premio letterario francese. Tra loro, Giulia Barausse, Erika De Benedictis e Anna Duratorre, dalle sezioni EsaBac del ‘Manzoni’ di Varese e del “Sereni” di Luino. E tra quelli che come loro hanno letto e scritto, ma che non sono potuti venire a Roma, anche Lucrezia Gerola e Klara Cura del “Cairoli” di Varese.
All’Auditorium Parco della Musica della Capitale, i critici in erba hanno potuto leggere le loro recensioni e porre le loro domande ad Agnès Desarthe, autrice del romanzo vincitore, “L’éternel fiancé” (Editions de l’Olivier, 2021). E lo hanno fatto, con molta competenza e passione, nella lingua che tra pochi mesi garantirà a molti di loro un doppio diploma, con l’esame di Stato italiano e il Baccalauréat francese presi in una volta sola, secondo gli accordi tra i due Paesi cui il recente Trattato del Quirinale dà grande importanza. Perché parlare, scrivere e pensare nella lingua degli altri aiuta a mettersi nei panni degli altri, premessa fondamentale per fare un mondo di pace.
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