L’ECCELLENZA
La Formaggella vuole espatriare
Il presidente del Consorzio luinese: «Serve un salto di qualità nella distribuzione»

Quindicimila forme prodotte ogni anno dal latte di quasi duemila capre e da undici aziende che compongono il Consorzio caseario più piccolo d’Italia. Sono i numeri della Formaggella del Luinese Dop, il primo formaggio in Italia ottenuto con latte al 100% di capra crudo ad aver raggiunto la denominazione di origine protetta.
Sabato e domenica Cuveglio ospiterà la sagra dedicata al formaggio varesino per eccellenza. E così, ad anticipare i temi della due giorni, è il presidente del consorzio Mattia Crivelli: la Formaggella non è cambiata nel gusto, mentre la geografia di chi la crea e la vende ha subìto sostanziali modifiche.
«L’attività - spiega Crivelli, fra i campanacci e i belati delle sue bestie - si è concentrata in meno aziende perché le più piccole faticano ad ammortizzare i costi e a seguire l’iter burocratico richiesto».
Risultato: «Abbiamo quindi meno soci ma, sostanzialmente, la produzione è stata mantenuta. Purtroppo non abbiamo ancora effettuato un salto di qualità nella distribuzione: la vendita diretta va abbastanza bene, ma siamo rimasti soltanto all’interno dei nostri confini provinciali. Tuttavia il mercato italiano non è particolarmente remunerativo e, quindi, uno degli obiettivi futuri è di cercare e trovare uno sbocco all’estero», così come avvenuto per altri formaggi tricolori.
«Oltre alla burocrazia - conclude Crivelli - che ci impedisce di concentrarci sul nostro lavoro, chiediamo la possibilità di aumentare la superficie destinata ai prati. Almeno laddove vi sono boschi abbandonati con sterpaglie ovunque, ci lascino creare dei pascoli per le nostre capre».
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